Il borgo di Bellagio, noto come la “Perla del Lario”, vanta una posizione unica, adagiato al vertice del cosiddetto Triangolo Lariano, alla base del promontorio che divide il lago nei rami di Como e di Lecco.
È considerato uno dei più famosi e signorili borghi del Lago di Como e con le sue belle ville e giardini, il clima mite e i caratteri naturalistico-ambientali di notevole fascino è capace di sorprendere ed incantare ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.
Il paese si estende dalle più famose frazioni lacustri, come Borgo di Bellagio, Loppia, San Giovanni e Pescallo, fino alla cima del Monte San Primo, la montagna più alta (1.682 metri) all’interno del Triangolo Lariano.
Le sue origini, ma anche la sua fama, risalgono già al tempo dei romani e la sua posizione incantevole e strategica ha scritto la sua storia.
Girando per le sue vie e e le sue frazioni si scoprono meraviglie uniche e scorci straordinari, si rivivono atmosfere affascinanti e si assapora parte di quell’eleganza che nei secoli ha fatto sì che Bellagio fosse una delle prime località turistiche italiane a diventare veramente internazionale.
Di seguito i nostri consigli e suggerimenti su cosa fare e visitare in questo bellissimo borgo del Lago di Como.
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Il centro storico di Bellagio, chiamato anche “il Borgo“, con i suoi numerosi negozietti situati lungo strette viuzze a gradoni, intervallate da infiniti passaggi e portici, è rinomato in tutto il mondo e attira ogni anno migliaia di turisti.
L’atmosfera che si respira tra le sue vie è quella di un borgo molto vivace ed elegante, dal passato sfarzoso ed internazionale, fatto di eventi culturali, artistici e mondani di alto profilo. Teatri dalla fitta programmazione, grandi e lussuosissimi alberghi, che già nell’800 facevano concorrenza per eleganza a quelli delle principali capitali europee e botteghe artigianali di altissima qualità hanno fatto la storia di questo paese.
Da qui sono passati personaggi illustri di vario genere, musicisti, scrittori, artisti e perfino imperatori. E negli ultimi anni anche numerosi attori del cinema hanno subito il fascino di questo borgo.
Aggirandosi nella bella Piazza Giuseppe Mazzini, la piazza principale del paese, dove attraccano i battelli e passeggiando tra le sue stradine lastricate ci si rende subito conto come, ancora oggi, Bellagio sappia offrire ai suoi visitatori il piacere di poter soggiornare in splendidi e storici alberghi di lusso, di godere della buona cucina dei suoi rinomati ristoranti e di fare shopping in boutique e negozi d’artigianato di alta qualità.
A questo proposito imperdibile è l’antica Salita Serbelloni, una rinomata via ricca di variopinti negozietti e certamente uno degli scorci più fotografati del Borgo.
Tra i suoi alberghi spicca il Grand Hotel Villa Serbelloni costruito come villa privata nel 1852 per la famiglia Frizzoni e diventato albergo nel 1872 col nome di Grand Hotel Bellagio. Quando incluse nella sua proprietà anche la Villa Serbelloni, nei primi anni del 1900, ne assorbì il nome mantenendolo tutt’oggi. Vale la pena soffermarsi ad ammirarne l’entrata, piccolo assaggio della bellezza dei suoi interni.
Per non perdervi nessuno dei punti di maggiore interesse del nucleo storico di Bellagio, vi consigliamo di seguire l‘itinerario alla scoperta del Borgo.
Una delle tappe immancabili di Bellagio è di sicuro il Parco di Villa Serbelloni, situato sul promontorio scosceso che separa i due rami del lago, dove, secondo la tradizione, Plinio il Giovane possedeva una villa chiamata Tragoedia.
Al suo interno sorge il complesso edilizio di Villa Serbelloni, oggi sede della Fondazione Rockefeller e luogo di cultura, in cui ogni anno vengono ospitati artisti e intellettuali di tutto il mondo che qui e nelle casette per artisti sparse per il parco, trovano l’ambiente intimo e tranquillo ideale per trovare ispirazione.
La villa, purtroppo non visitabile, è caratterizzata da linee architettoniche semplici e da un susseguirsi di eleganti saloni con soffitti a volta e a cassettoni, accuratamente decorati nello stile dei secoli XVII e XVIII.
È invece visitabile il suo parco, un suggestivo intrico di circa 18 km di viali e vialetti immersi in tratti di fitto bosco di vegetazione autoctona ed esotica e abbelliti da terrazzamenti e statue, da cui si gode di un superbo panorama dei rami del lago di Como e di Lecco.
Camminando tra pini, querce, abeti, lecci, osmanti, mirti e ginepri si sale dolcemente verso la parte alta del parco e di tanto in tanto la vegetazione si dirada aprendosi su punti panoramici che si affacciano sui due rami del lago, offrendo scorci prospettici sulle pendici del colle dove, nella bella stagione, fioriscono i roseti, nelle loro colorate varietà.
Lungo il tortuoso viale che sale alla villa, il suolo roccioso non ha impedito la costruzione di terrazze ed aiuole fiorite dove crescono tassi e bossi geometricamente potati. Verso la sommità del parco si passeggia infine tar lunghe fila di cipressi e alcune palme di notevoli dimensioni.
Orari di apertura
Il parco è solitamente aperto da marzo a novembre ed è visitabile solo con visita guidata (organizzata da Promobellagio) e inclusa nel prezzo di entrata.
Le visite guidate hanno luogo solo due volte al giorno: alle 11.00 e alle 15.30.
In caso di cattivo tempo vengono cancellate.
Prenotazione obbligatoria online su Promobellagio.
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Un altro gioiello artistico e botanico assolutamente da vedere a Bellagio è la Villa Melzi d’Eril, eretta nei primi anni dell’ottocento in stile neoclassico per volere di Francesco Melzi d’Eril.
I giardini di villa Melzi si estendono lungo la riva del lago e si inseriscono armoniosamente nel quadro collinare della penisola di Bellagio. Al loro interno la villa, la cappella e la serra degli aranci, oggi allestita a museo storico, sono una splendida espressione di stile neoclassico, e come tali dichiarati monumento nazionale.
Anche in questo caso la parte visitabile sono i giardini, unici per la loro posizione a bordo lago e per la loro eleganza.
Varcata la soglia, ad accogliere il visitatore c’è uno degli angoli più caratteristici del parco, un laghetto di ninfee, sormontato da un ponticello in ferro e circondato da aceri dai colori accesi, particolarmente suggestivo nella stagione autunnale.
Poco oltre un chiosco in stile moresco con incantevole veduta su Bellagio e, di fronte, il monumento a Dante e Beatrice del Comolli, che pare abbia ispirato la Sonata a Dante di Liszt. Lungo il lago, accanto a uno splendido Pinus montezuma, trovano posto un’antica statua egizia della dea Pacht e altre provenienti dalla campagna d’Egitto di Napoleone.
La passeggiata del viale dei platani, potati a ombrello, termina nel terrazzo antistante la villa, incorniciato da antiche statue. La cappella di famiglia, progettata dall’Albertolli, delimita il giardino con i suoi splendidi monumenti neoclassici. L’aranciera è ora adibita a museo di cimeli e stampe della prima Repubblica Italiana.
Nel parco, essenze esotiche e rare si alternano ad alberi secolari, camelie, rododendri e azalee. Tra le piante più preziose si segnalano Liriodendron tulipifera, cedri del Libano, faggi rossi, canfore, Ginkgo biloba e altre, di valore botanico e storico, cartellinate per aggiungere interesse alla visita.
Orari di apertura
I giardini di Villa Melzi solitamente sono aperti al pubblico da marzo a novembre.
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Se siete appassionati di mostre ed esposizioni, è d’obbligo una visita alla Torre delle Arti, aperta nel 2010 in quella che era la Torre San Giacomo, edificio nell’angolo sud-est dell’attuale Piazza della Chiesa e che faceva parte del sistema difensivo dell’antico castello sovrastante il promontorio di Bellagio.
Nato come luogo di promozione del patrimonio storico-artistico del territorio e della cultura nella molteplicità delle sue espressioni, la Torre delle Arti di Bellagio ospita nel corso di tutto l’anno manifestazioni artistiche di vario tipo, tra cui mostre di artisti locali, nazionali ed internazionali, seminari, piccoli spettacoli teatrali o recital di poesia, concorsi letterali e artistici, conferenze e presentazione di libri.
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Si tratta della punta estrema del paese ed è chiamata Punta Spartivento perché è la Punta che divide il lago di Como in tre rami: quello di Lecco a destra, quello di Como a sinistra e nel mezzo la parte nord del lago; il tutto incorniciato dalla bellissima catena dei monti lariani mirabilmente descritti da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro “I Promessi Sposi”.
È raggiungibile rapidamente dal Borgo e il panorama che offre è uno dei più belli del lago.
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Nella frazione di San Giovanni a Bellagio il falegname Ivan Gilardoni, appassionato di bici d’epoca, ha trasformato la sua casa in un’attrazione turistica, appendendo alla facciata le cosiddette “bici volanti”, modelli più o meno storici di bicilette collezionate negli anni e da lui restaurate.
Tra i quasi cento esemplari di due ruote d’epoca, acquistati in mercatini e fiere o recuperati direttamente in discarica, non mancano i pezzi storici, una Bianchi da corsa, il mezzo utilizzato in passato dai pompieri, quello degli spazzini milanesi e persino la due ruote dell’esercito svizzero.
La Chiesa di San Giacomo è uno stupendo esempio di arte Romanico-Lombarda (XII sec.) costruita tra il 1075 e il 1125 dai Maestri Comacini.
Esternamente la chiesa, nonostante i lavori di rifacimento novecentesco, rispecchia le caratteristiche dell’architettura romanica comasca. L’edificio è interamente in pietra grigia, a tre navate, con absidi decorate da archetti pensili e un possente campanile cinquecentesco.
Gli interni custodiscono numerose opere artistiche, tra tele, pale d’altare e statue. In particolare si segnalano:
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La Chiesa di San Giorgio è una piccola chiesetta situata nella parte alta del centro storico di Bellagio, a pochi passi dal palazzo comunale.
Anch’essa, come la Basilica di San Giacomo, la chiesa principale della città, risale all’XI-XII secolo (è datata infatti tra il 1080 e il 1120).
Lo stile dell’epoca in cui fu edificata è riportato nei muri perimetrale in conci di pietra, nelle finestre a strombo e nel piccolo portale. In origine l’abside e l’altare erano rivolti verso est, ma furono poi spostati dalla parte opposta, spostando quindi l’ingresso verso la strada.
Singolare è il campanile a cavalcioni, lungo Salita Genazzini.
Dando un’occhiata ai suoi interni, si osserva un interessante affresco risalente all’XI secolo della Madonna della Cintura (raffigurazione della Vergine che consegna ad un monaco la cintura) ed una statua lignea della stessa, che viene portata in processione la seconda domenica di settembre per tradizione. Entrambe le rappresentazioni sono espressione di un culto molto sentito nella zona, confermato dalla presenza della Confraternita dei Cinturati, con sede nell’oratorio annesso alla chiesa.
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La Chiesa di Santa Maria di Loppia è di origine medievale. Venne probabilmente fondata verso la fine del X secolo e subì notevoli modifiche nel corso degli anni.
Nelle immediate vicinanze le monache benedettine, proprietarie dell’immobile, vi costruirono il loro convento; gli stabili vennero abbandonati nel XVII secolo e la proprietà passò a privati.
Oggi la chiesa fa parte del parco di Villa Gerli ed è chiusa al pubblico.
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La Chiesa di San Giovanni Battista a Bellagio fu edificata a partire dal 1584 (in parte nel 1685) sull’area in cui sorgeva un precedente tempio dedicato al Battista, risalente almeno al X secolo.
Sulla bella piazza a lago, adiacente al caratteristico molo di San Giovanni, spicca la sua grandiosa facciata di gusto barocco, affiancata da un campanile a cinque campane.
Se avete l’occasione di ammirarne gli interni, da non perdere nella prima cappella a destra una bella statua lignea secentesca della Vergine Assunta e le reliquie di San Primo, il cui simulacro è all’interno di una teca con elementi decorativi in bronzo dorato.
Si segnalano inoltre, all’altezza del presbiterio, la statua di San Giovanni Battista, realizzata nel 1974 da Giovanni Tavani in marmo di Carrara, l’altare maggiore ornato da un’ancona in legno dorato con il Cristo risorto e una statua dell’Immacolata del XVII secolo in marmo, attribuita a Ercole Ferrata di Pellio d’Intelvi.
Quest’ultima opera fu donata alla chiesa di San Giovanni dalla contessa Melzi d’Eryl alla fine dell’Ottocento.
Infine, da notare una pala d’altare con rappresentati Cristo risorto e Santi, opera del 1530 attribuita a Gaudenzio Ferrari, dono della famiglia Frizioni, la controfacciata, su cui è collocato l’organo e un affresco del Battesimo di Cristo e la volta della navata, decorata da dipinti raffiguranti quattro episodi della Vita di Giovanni Battista, la Trasfigurazione e gli Evangelisti.
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La Chiesa di Santa Maria Annunciata di Breno sorge a Visgnola, altra piccola frazione di Bellagio, sul lato del promontorio affacciato sul ramo di Lecco.
L’origine dell’edificio è sconosciuta. La chiesa è ricordata negli atti delle visite pastorali del XVI secolo, ma in realtà non è nota l’epoca di fondazione. Quello che si sa è che divenne parrocchiale, nella seconda metà dell’Ottocento, al posto della Chiesa di San Martino.
Attorno alla sua edificazione si narra persino una leggenda che ricondurrebbe le sue origini alla volontà di un signore del Castello (l’attuale Villa Serbelloni) che, alla fontana degli avelli (quella posta di fianco all’attuale chiesa in epoche successive, da cui l’acqua esce dalla bocca di due teste in granito a fattezza umana), sarebbe stato miracolato, guarendo dall’infermità di cui soffriva alle gambe.
Impressionato dalla grazia ricevuta ordinò ai suoi uomini di scavare dinanzi alla fonte: fu così che venne riportata alla luce un’immagine di Maria col Bambino, che si dice essere quella tuttora visibile al disotto della finestra centrale che sovrasta il coro. Da lì la decisione di edificare in quel luogo una chiesa e di dedicarla alla Madonna.
All’interno si possono ammirare delle belle pitture su tela, databili alla fine del quattrocento, e un’icona a scomparti dietro l’altare maggiore, opera di un autore locale.
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La Chiesa dei Santi Ambrogio e Materno si trova a Civenna, piccola frazione di Bellagio ai piedi del passo del Ghisallo.
L’edificio risale al XVII secolo ed è collocato in posizione sopraelevata rispetto al piano stradale; vi si accede, infatti, tramite una doppia rampa di scale: la prima che conduce al piccolo sagrato, la seconda che permette l’accesso diretto all’edificio.
Da notare la facciata, divisa in due ordini, sormontati da un timpano; nella fascia inferiore si nota il portale preceduto da un breve pronao con colonne e timpano con arco a sesto ribassato. A sinistra si nota un corpo curvilineo: all’interno si trova la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes.
Lungo il fianco sinistro si può ammirare l’imponente torre campanaria.
Questo piccolo museo tematico si trova nel borgo di San Giovanni a Bellagio, in un’antica abitazione a torre e merita di sicuro una visita.
Nato dalla collezione privata di Gianni Gini, scrittore ed esperto navigatore, che vi ha dedicato 40 anni di ricerca e passione, raccoglie più di duecento preziosi oggetti che nei secoli passati hanno permesso all’uomo di orientarsi in mare e di navigare. Tra questi spiccano cannocchiali settecenteschi di fattura veneziana, orologi solari, bussole, cronometri di marina, una sfera armiliare, un bellissimo planetario in ottone e i diari di bordo dell’Ottocento.
Ma il Museo degli Strumenti per la Navigazione è anche un luogo in cui si tengono eventi culturali e letterari grazie alla creazione, al suo interno, del Caffè letterario Plinio il Giovane, realizzato e arredato del designer Mario Prandina, in arte Plinio il Giovane.
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Il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo è un museo nel cuore del Triangolo lariano, a Magreglio, contiguo al Santuario del Ghisallo dedicato alla Madonna patrona dei Ciclisti.
Il Museo è stato inaugurato il 14 ottobre 2006 Sergio Zavoli gli dedicò queste parole: “idealmente rivive il mondo della bici da corsa, con uomini e gesta che l’hanno eletto a prova di come fatica e coraggio, dolore e gioia, sono natura e immagine del ciclismo”.
Per gli amanti delle passeggiate e del trekking, sul promontorio si snodano numerosi itinerari e sentieri di diversa difficoltà, dai semplici percorsi per amatori a escursioni più impegnative. L’Ufficio Turistico di Bellagio offre un’ampia scelta di proposte di itinerari a piedi, di percorsi in bicicletta e di passeggiate.
Noi vi segnaliamo l”interessante Giro delle Frazioni, ideale per esplorare il territorio attorno al Borgo.
Facile percorso di circa 2 ore alla scoperta di alcune delle frazioni di Bellagio: Pescallo, Regatola, Guggiate, San Giovanni e Loppia.
Il Giro delle Frazioni di Bellagio è un bell’itinerario storico e paesaggistico ideale per esplorare il territorio attorno al Borgo e ammirarne i punti di maggiore interesse, passeggiando tra stradine e viuzze e punti panoramici mozzafiato.
La Chiesa SS Biagio e Andrea, Villa Giulia, la targa in ricordo di Alessandro Volta, il mausoleo, l’oratorio di Sant’Andrea, la Chiesa di Santa Maria di Loppia e Villa Melzi sono solo alcune delle meravigliose attrazioni che incontrerete lungo il cammino.
Come punto di partenza si considera l’Ufficio Turistico, situato in Piazza Mazzini.