Serena Sinigaglia ritorna al Teatro Sociale di Como con la regia di un nuovo spettacolo, prodotto da ATIR - Nidodiragno/CMC e Fondazione Teatro Due di Parma, in scena il 23 e 24 febbraio alle ore 20.30.
Supplici di Euripide, con un cast di 7 formidabili attrici, ha da poco vinto il Premio della critica 2022 dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un cittadino del terzo millennio.
In questo adattamento, tradotto ad hoc da Maddalena Giovannelli, è prevista una riduzione a sette
attrici che interpreteranno le madri, il coro e i vari personaggi.
In scena saranno Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin.
“Supplici è un testo raramente rappresentato al mondo, perché particolare, è un testo politico, civile, prettamente dialettico e quindi poco epico e poco teatrale. – racconta la Sinigaglia – Siamo abituati ad un Euripide molto umano, dove accadono vicende calde tra i personaggi e quindi tra gli attori in scena. Invece in questo testo, Euripide sembra ragionare profondamente sulla democrazia, la va a sviscerare fino al punto di intuire quasi l'impossibilità dell'essere umano di trovare una società giusta. Il fatto che lui lo intuisse agli albori della democrazia nel V secolo a.C. è fortissimo, peraltro intuendo anche la natura violenta e distruttiva dell'uomo non permette all'uomo di costruire alcuna società pacifica.”
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo.
Nella tragedia Le Supplici, scritta da Euripide e rappresentata per la prima volta tra il 423 e il 421 a.C., un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe (quello raccontato da Eschilo nei Sette contro Tebe), si riunisce presso l'altare di Demetra ad Eleusi per supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poiché i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo, grazie all’intercessione della madre Etra, decide di aiutarle. Quando un araldo tebano giunge per intimare a Teseo di non intromettersi negli affari di Tebe, invano Teseo tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge che impone di onorare i morti, ingaggiando con lui un dialogo nel quale il re difende i valori di democrazia, libertà, uguaglianza di Atene, contrapposti alla tirannide di Tebe.
L’accordo non viene trovato e la guerra tra le due città è inevitabile, e viene vinta da Atene, con la conseguente restituzione dei cadaveri. Il re di Argo Adrasto, che accompagna le madri, si incarica di celebrare i caduti con un discorso. Il corteo con i corpi dei capi argivi caduti entra così in scena; Adrasto recita l’elogio di ciascuno di essi, quindi si procede al rito funebre. Per volontà di Teseo il rogo di Capaneo è allestito separatamente dagli altri, al fine di onorare diversamente l’eroe colpito dal fulgore di Zeus; Evadne, moglie di Capaneo, non regge alla commozione e, per riunirsi al marito, si getta sul rogo in fiamme. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri dei propri cari, finalmente sepolti, ex machina compare Atena, che fa impegnare con un giuramento solenne Teseo e Adrasto a un’eterna alleanza fra Atene e Argo.
Biglietti da 28€ a 13€ + prev. in vendita online sul sito del Teatro oppure presso la biglietteria.
Biglietti da 28€ a 13€ + prev. in vendita online sul sito del Teatro oppure presso la biglietteria.