Il Teatro Sociale si inaugura il 28 agosto 1813, anno di nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Fu costruito nell’area in cui sorgeva il Castello della Torre Rotonda, su progetto dell’architetto Giuseppe Cusi. Molti furono gli interventi e i restauri del Teatro Sociale: nel 1838 intervento di manutenzione straordinaria; nel 1855 vi fu l'ampliamento del teatro con l'aggiunta di 38 palchi; nel 1864 arriva l'illuminazione a gas e nel 1899 la luce elettrica.
L’attuale sala ha la forma di cassa di violoncello e le murate hanno struttura in legno con 5 ordini di posti di cui 3 ordini per i 72 palchi di proprietà privata più il palco reale e 2 ordini per le gallerie (IV e V ordine), per un totale di 999 posti.
Il teatro possiede un sipario storico di Alessandro Sanquirico, grande scenografo e pittore della prima metà del 1800, che rappresenta la morte di Plinio il Vecchio fra i suoi soldati durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La proprietà è della Società dei Palchettisti, mentre dal 2001 l’intera attività artistica è gestita da AsLiCo, Associazione Lirico Concertistica, fondata a Milano nel 1949 con il preciso compito di «aprire la via ai giovani studiosi forniti di adeguate doti naturali a mezzo del Teatro sperimentale» e fare «dell’attività didattica e sperimentale, teatrale e artistica, non un mestiere ma una vocazione». AsLiCo si occupa di tutta la programmazione e gestione del Teatro e del Festival Como Città della Musica.
Il Teatro, aperto oltre 300 giorni all’anno, è sede delle mille attività: oltre agli spettacoli di prosa, danza e alle stagioni di opere e concerti della Stagione Notte, è popolato dalle scuole di teatro e di danza, animate da bambini e ragazzi di ogni età.
Da anni parte del circuito OperaLombardia, il Teatro Sociale di Como-AsLiCo è anche teatro di produzione, con numerosi progetti musicali consolidati negli anni indirizzati ad ogni tipo di pubblico.
Tra i tanti progetti rivolti alla formazione, detiene un primato importante Opera Education, noto e riconosciuto in tutta Europa, contenitore di cinque progetti per la diffusione dell’opera e della musica sinfonica tra i bambini e ragazzi: Opera meno 9 (per le mamme in dolce attesa); Opera baby (per bambini da 0 a 3 anni); Opera kids (per bambini da 3 a 6 anni); Opera domani (da 6 a 14 anni; nata nel 1996, che chiama a raccolta ogni anno più di 3000 insegnanti e 150.000 bambini); Opera smart (per adolescenti da 14 a 18 anni e under 30).
Il Concorso per Giovani Cantanti Lirici, che nel 2019 ha festeggiato la 70esima edizione, invece, è stato e continua ad essere trampolino di lancio per numerosi artisti che hanno raggiunto fama mondiale.
Nel 2013 il Teatro Sociale ha celebrato il bicentenario con un progetto unico in Italia e dedicato alla città di Como: dopo un anno di laboratori e workshop, oltre 450 persone – tra coristi, voci bianche, orchestrali e danzatori, amatori e professionisti – hanno partecipato alla produzione di 200.Com Carmina Burana, che ha inaugurato la riapertura dell’Arena del Teatro Sociale.
Da quell’anno l’opera partecipativa 200.Com Un progetto per la città continua con grande successo all’interno del Festival Como Città della Musica, stagione estiva all’aperto del Sociale dal 2008: numerosi appuntamenti di musica, teatro e danza, invadono tutta la città, dall’Arena del Teatro Sociale alla splendida Villa Olmo, passando per chiostri e cortili, dall’alba a notte fonda…
Il Teatro Sociale di Como, tra i più antichi e suggestivi del Nord Italia, venne inaugurato nel 1813, l’anno più noto agli appassionati di musica per la nascita di Richard Wagner e Giuseppe Verdi.
Già nel 1807 vi erano trattative per l’acquisizione dell’area del Castello della Torre Rotonda (del 1200) da usare per la costruzione del Nuovo Grande Teatro di Como. Promotore dell’iniziativa fu il conte Giampietro Porro, presidente della commissione e podestà di Como, supportato da Alessandro Volta, presidente del consiglio comunale. Nel 1811 cominciarono i lavori di costruzione ed il progetto fu affidato all’architetto Giuseppe Cusi.
La sera del 28 agosto 1813 si alzò per la prima volta il sipario del Teatro Sociale: in scena Adriano in Siria di Antonio Fonseca Portugal e I Pretendenti delusi di Giuseppe Mosca.
Sono numerosi gli interventi e restauri che si sono succeduti nei decenni. L’attuale dipinto della volta del soffitto, che rappresenta le muse che scendono dall’Olimpo ad incoronare gli artisti, è opera di Eleuterio Pagliano su progetto di Gaetano Spelluzzi, eseguito durante i restauri di ampliamento del 1855.
La sala ha attualmente la forma di cassa di violoncello e le murate hanno una struttura in legno con 5 ordini di posti di cui 3 ordini per i 72 palchi di proprietà privata, oltre al palco reale, e 2 ordini per le gallerie.
Nel 1938 l’Arena del Teatro Sociale veniva trasformata in teatro all’aperto, con una struttura capace di contenere fino a 4000 persone.
Il Teatro Sociale di Como è altresì noto con l’appellativo di “Piccola Scala”, dal momento che ospitò il Teatro alla Scala, dopo il bombardamento del 1943.
Nel 2013 è stata abbattuta la torre scenica degli anni ’30, ormai in stato di abbandono, e recuperata la facciata posteriore del Teatro, opera dell’architetto Cusi. L’Arena del Teatro Sociale, utilizzata per spettacoli all’aperto fino agli anni ’60, è stata così restituita alla città per il suo originale uso nei mesi estivi.
A Como, nell’arco dei secoli, si esibirono grandi interpreti: da Giuditta Pasta e Maria Malibran a Toti Dal Monte, Simionato, Favero, Pagliughi, Cigna, Barbieri, Carosio, Caniglia, Zeani, Scotto, Olivero, Kabaivanska, Devia, e poi ancora Tamagno, Gigli, Pertile, Schipa, Merli, Filippeschi, Del Monaco, Tagliabue, Pasero, Bechi, Poggi, Stabile, Bastianini, Rossi Lemeni, Bruscantini, Di Stefano, Bergonzi, Kraus, Dara, Giacomini, Nucci, per menzionare solo alcuni nomi. Molti furono anche i grandi direttori d’orchestra, da Arturo Toscanini a Riccardo Muti. Straordinarie furono le atmosfere create dai grandi virtuosi e artisti, riportate nelle cronache del tempo: nel 1823, Nicolò Paganini «fece sentire in quell’accademia il suo violino toccato dalle dita del suo genio portentoso e sublime. Dal teatro tutti partirono meravigliati e convinti non poter altri arrivare a tanto valore». Nel 1837 è la volta di Franz Liszt, che esegue le sue composizioni: La serenata e L’orgia. Il 24 dicembre 1837 nasceva a Como, da Franz Liszt e madame d’Agoult, Cosima Liszt, futura signora Wagner. Anche il mondo dell’operetta ha sempre avuto un posto importante nella vita del Teatro Sociale tanto che nel 1911, Franz Lehàr, lo scelse per rappresentarvi, in prima assoluta italiana, il suo lavoro Amor di zingaro.
Autostrada A8 (Milano-Laghi), uscita Como sud, direzione centro città. Giunti alle porte della città si percorrono Via Milano, Viale Cesare Battisti al termine del quale si imbocca (a sinistra) viale Lecco. Arrivati in Piazza del Popolo si svolta nuovamente a sinistra oltrepassando la ferrovia e si giunge in Piazza Verdi (dietro al Duomo) dove è ubicato il teatro.
PARCHEGGIO ARENA
A pochi metri dal teatro, è situato un parcheggio a pagamento.
Treni Regionali (R) e Suburbani (S) TRENORD con fermata nella stazione di Como Lago (a soli 200 metri dal Teatro) o di Como S. Giovanni (a 1 chilometro dal Teatro, a soli 10 minuti a piedi).
Per maggiori informazioni su Linee e Orari dei treni consulta il sito trenord.
In bus
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