Il Lavatoio di Olzino rappresenta un luogo simbolico per il territorio di Cernobbio, parte della tradizione locale; un tempo, le donne, che si occupavano sostanzialmente in maniera autonoma delle faccende domestiche, dovevano recarsi presso i corsi d’acqua per lavare i panni.
Verso la fine del XIX secolo si cominciò però a costruire i lavatoi, vasche pubbliche dove era più agevole svolgere questa attività. Il lavatoio di Olzino venne quindi edificato a servizio dell’omonimo nucleo abitativo.
Si tratta di un fabbricato costituito da una grande vasca in pietra, suddivisa in diversi scomparti, dove poteva lavorare un buon numero di donne, coperto da un tetto ligneo coperto da tegole, utile per riparare il luogo dal maltempo e dal sole battente. La vasca è delimitata da un bordo inclinato, agevole per il lavaggio degli indumenti.
Il Lavatoio di Olzino risale al 1898 e fu edificato dopo un accordo fra due privati, i proprietari del terreno dove è ubicato, e il Comune di Piazza Santo Stefano che modificò il percorso di Via Fossato per dare il giusto spazio al fabbricato e sfruttare l’adiacente corso d’acqua per l’approvvigionamento. Rappresentava per le donne uno spazio di lavoro, ma anche di incontro, dove, come accadeva raramente, le signore avevano modo di chiacchierare fra loro liberamente.
Nel 2017 sono stati intrapresi dei lavori di restauro, conclusi nel 2018, a cura dell’Associazione Face Coes (Presidente Roberto Valtancoli), su progetto dell’architetto Davide Adamo. L’intervento è stato reso possibile anche grazie al contributo di alcune aziende e professionisti e di numerosi volontari che hanno preso a cuore il destino del luogo, impegnandosi concretamente durante i lavori.