La Cittadella della Seta è un’area del Comune di Cernobbio caratterizzata dalla presenza di alcune testimonianze architettoniche legate alle Industrie Seriche Bernasconi che qui nacquero e videro un notevole sviluppo.
L'area si trova indicativamente tra Via Aquileia ed il torrente Breggia sul confine con Como.
A cavallo fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, l’ingegnere Davide Bernasconi fondò a Cernobbio la propria industria serica e, da imprenditore “illuminato” quale fu, commissionò la realizzazione di una vera e propria cittadella industriale.
Nell’area si trovavano due ville residenziali, Villa Bernasconi e la villa attualmente sede del Municipio, dove visse inizialmente l’Imprenditore e poi il figlio Leopoldo; attorno ad esse si svilupparono tutti gli altri edifici del quartiere industriale, conosciuto come il Quartiere Operaio di San Giuseppe, situato fra Via V Giornate e Via Regina, fino ad arrivare al quartiere Nisciolano, sul confine con Como.
Al bivio fra Via Regina e Via V Giornate vi era una pesa pubblica; proprio all’imbocco di quest’ultima, dopo l’Asilo Davide Bernasconi, aperto proprio per i figli degli operai delle Industrie, sulla sinistra si trova il cosiddetto “casone”, costituito da appartamenti appunto per gli operai, che occupavano anche l’edificio che si può vedere in Via Privata Bernasconi. Sempre in Via V Giornate, sulla sinistra è visibile ancora oggi un capannone, un tempo parte degli stabilimenti.
Intorno a Villa Bernasconi si trovano gli edifici che ospitavano un tempo la direzione amministrativa, necessaria vista la crescita esponenziale delle Industrie che contavano ben sette unità produttive fra le province di Como, Varese, Sondrio e Milano. Proseguendo in direzione Como, si arriva alla frazione Nisciolano, anche questa urbanizzata nel periodo dello sviluppo industriale e che deve il suo nome probabilmente alla presenza di numerosi alberi di nocciolo nella zona. Qui aveva sede la Cooperativa Nisciolano, centro della vita sociale. Un’altra curiosità è data dalla presenza nella Cittadella Industriale di un canale artificiale, chiamato “Roggia Molinara”, utile per muovere le tante ruote dei mulini per la produzione della farina che poi diventarono forze motrici per gli impianti industriali.
Dalla fine dell’800 agli anni ‘50, la Cittadella della Seta cernobbiese costituì un mondo a sé stante rispetto alla Cernobbio turistica ma contribuì in egual modo alla crescita del paese. Oggi l’area costituisce un interessante sito di archeologia industriale tessile, l’unico della zona comasca.
Alla fine dell’800 gli operai impiegati presso le Tessiture erano circa 800. Fra le produzioni ricordiamo ad esempio tessuti per ombrelli e sete pregiate esportate in tutto il mondo.
Nel 1902 fu inoltre fondata la tintoria Allamel e successivamente un’altra dal Bernasconi.
In questo periodo di crescita economica, la Città si adoperò per portare avanti una serie di ammodernamenti: dalla provvigione del gas e della linea telefonica, all’apertura di un ufficio postale e, con l’intervento del Bernasconi, di un asilo comunale e di una scuola di economia domestica e disegno, fino alla realizzazione di una linea tranviaria che collegava la città a Como. Le Tessiture Bernasconi furono poi costrette alla chiusura negli anni ‘70, a causa della forte crisi economica, ma il paese continuò grazie alla nascita di nuove aziende, più piccole, a portare avanti la propria economia principalmente nei settori tessile, meccanico e terziario.