Una passeggiata in montagna adatta a tutta la famiglia, perfetta per chi vuole godere di uno splendido panorama sul Lago di Como, senza fare troppa fatica.
La passeggiata che porta alla chiesetta di San Martino (472 mt), posta in posizione panoramica sopra al borgo di Griante, è adatta a tutte le stagioni e alla portata di tutti, anche se interamente in salita.
La fatica (poca) richiesta verrà premiata dalla vista mozzafiato che spazia dal borgo di Griante al promontorio di Bellagio e al ramo di Lecco, con le montagne che degradano verso il lago e il massiccio della Grigna in lontanaza.
Per lungo tempo Cadenabbia fu uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dagli inglesi che qui si stabilirono fondando una comunità tanto importante da indurre ad edificare la Chiesa Anglicana dell'Ascensione, la prima in Italia, che fu consacrata nel 1891.
Per iniziare la passeggiata, imboccare la stradina sul lato destro dell’Hotel Britannia per poi risalire la scalinata (via Mazzini) sulla destra. Attraversare la strada asfaltata nei pressi del municipio per proseguire nella via Franzani. Girare a destra seguendo via Tommaso Grossi e superare la parrocchiale dei SS. Nabore e Felice edificata nella prima metà del Settecento. Per chi viene in auto, dal parcheggio continuare lungo via Brentano e svoltare poi a destra per ricongiungersi alla passeggiata.
Poco avanti appena prima del portico che conduce al nucleo storico di Griante, sulla sinistra, vi è la casa in cui soggiornò per molti anni, durante le sue vacanze, Achille Ratti (presente una placca sulla facciata), pontefice e noto alpinista. Si entra ora nel nucleo storico dove si consiglia di vagare per i vicoli per ammirare i bellissimi palazzi sei-settecenteschi. Alla fine del nucleo storico, sorge l’Oratorio di S. Rocco. Da qui si deve prendere la stradina con l'indicazione di San Martino. Si è ora giunti a Carsolina, una delle antiche frazioni di Griante che deve il suo nome alla conformità carsica del terreno.
Giunti alla fine di questa stradina ci s'immette sulla strada collinare che, dal 1984, congiunge Cadenabbia a Tremezzo via Rogaro. A questo punto, se si dovesse decidere di ritornare a Griante o al lago si deve voltare a destra, altrimenti si continua il cammino fino a raggiungere il sentiero che indica San Martino. Lo s'incontra sulla destra e vi si accede scendendo alcuni gradini che conducono ad un ponticello, attraversato il quale inizia la salita attraverso prati e boschi. Si è ora nel bel mezzo del Parco Oasi Naturale di San Martino, istituito per proteggere sia il paesaggio che la flora e la fauna locali. Sulla roccia a strapiombo nidificano alcune specie protette di rapaci e, recentemente, è tornata a nidificare anche l'aquila.
Lungo il sentiero acciottolato che conduce alla chiesa si susseguono diverse cappelle con decorazioni a mosaico, raffiguranti episodi della vita di Cristo. A metà strada si incontra la Cappella degli Alpini, dedicata a S. Carlo. Al suo interno, sopra l’altare, si può notare un dipinto raffigurante il santo, mentre alle pareti sono presenti immagini degli alpini durante la guerra dipinti dal pittore Azimonti, nativo di Menaggio.
Poco dopo la Cappella degli Alpini, si esce dal bosco e ad un bivio si prende a destra, lasciando nella direzione opposta la diramazione per le Forcolette. Da qui inizia un lungo tratto a mezza costa molto panoramico che porta alla recinzione che circonda il poggio erboso su cui sorge la chiesa di San Martino, un vero e proprio terrazzo naturale sul centro lago.
La chiesa di S. Martino fu costruita nel XVI secolo. Divenne un venerato santuario mariano in seguito al ritrovamento di una quattrocentesca statua lignea della Madonna con il Bambino. La leggenda narra che nel Seicento la statua fu trovata da una fanciulla del paese in una grotta della montagna, dove era stata messa in salvo cento anni prima da un abitante di Menaggio, quando il paese venne devastato dai Grigionesi. Portata la notizia in paese, i fedeli accorsero e trasportarono il simulacro nella parrocchiale di SS. Nabore e Felice, ma da qui miracolosamente esso sparì e venne ritrovato ancora sul Sasso di S. Martino. Ciò venne interpretato come desiderio di Maria di essere venerata sul posto, per cui venne prima costruita una nicchia e poi l’attuale oratorio.
Consigliamo di indossare scarpe da trekking, di portare acqua e una colazione al sacco, sul lato sinistro della chiesa vi sono infatti dei tavoli da pic-nic e un'area alberata, sul lato opposto troverete invece un prato soleggiato, con tavoli da pic-nic e panche, in posizione molto panoramica.
Se non siete ancora stanchi e puntate più in alto, potete continuare la passeggiata fino al panoramico Sasso di San Martino (862 mt), con una passeggiata di media difficoltà, tutta in salita.
Lasciandoci la chiesa alle spalle, riprendiamo la nostra passeggiata percorrendo a ritroso il sentiero di accesso. Dopo poche centinaia di metri, si nota un sentiero che si stacca sulla destra per procedere a mezza costa nei prati. Il facile sentierino lambisce a valle una cascina e, poco più avanti, si immette nel sentiero che sale alle Forcolette. Dapprima piacevolmente ombreggiato da betulle e faggi, il sentiero avanza con ampi tornanti, facendoci guadagnare quota quasi senza fatica. E' un tracciato ben disegnato, che un tempo doveva essere una larga mulattiera, gradualmente abbandonata e in buona parte "riassorbita" dalla montagna.
La salita ci porta all'inizio di un lungo tratto a zig zag attraverso ripidi prati, allo scoperto dalla vegetazione d'alto fusto. Una sorgente posta più o meno a metà percorso permette di ristorarsi e fare approvvigionamento d'acqua. Più in alto un tratto a mezza costa verso Nord porta alle spalle di un torrione roccioso che segna l'inizio del valloncello che porta alle Forcolette. Da qui il percorso diviene un po' meno agevole, ma pur sempre facile: l'erosione del suolo, e lo scorrere delle acque che hanno scelto il sentiero come loro letto, hanno un po' rovinato il camminamento.
Rientrati nel bosco si sale ancora qualche tornante fino a sbucare nel bel prato sottostante la sella delle Forcolette. Un grande faggio sorveglia la zona occupata, nella parte superiore della radura, da alcune baite. Raggiunte le case si lascia una deviazione sulla sinistra per procedere nella direzione opposta, passando fra gli edifici. Un'ultima breve salita porta sul ciglio di un altro prato, posto proprio sulla sella delle Forcolette. La prosecuzione per la vicina vetta del Sasso di San Martino è un po' mascherata dalla vegetazione, ma si ritrova facilmente: basta seguire a destra il margine del prato per reimmettersi subito nel bosco, dove compare la larga traccia di salita.
Alcuni tornanti permettono di guadagnare quota e di raggiungere, quindi, la vetta da dove si apre un magnifico panorama. Verso Nord si stende tutto il settore settentrionale del Lario e si scorgono le cime delle Alpi Retiche fra cui il Pizzo Badile, il Pizzo Cengalo, il Sasso Manduino. A Nord-est il lago è sorvegliato dalla bella piramide del Monte Legnone, mentre ad Ovest si può ammirare l'ampio solco della Valle di Menaggio e un tratto del Lago di Porlezza. Anche la vista verso Sud s'è fatta più estesa per abbracciare in pieno il promontorio di Menaggio, vertice settentrionale del Triangolo Lariano che culmina con il Monte San Primo. Più ad Est, sulla sponda orientale, si staglia invece il gruppo delle Grigne.
Percorso raggiungibile tramite autobus C10 o via lago con il battello o il traghetto (da Bellagio o da Varenna), scendendo alla fermata di Cadenabbia.
Possibilità di parcheggio lungo Via Regina a Griante oppure in Via Brentano.
Via Regina, 39, Griante, CO, Italia