La chiesa collocata su un piccolo rilievo è dedicata ai santi martiri Nabore e Felice e ha probabilmente origini medievali testimoniate da un lacerto di affresco trecentesco raffigurante l’Adorazione dei Magi conservato sulla parete destra della navata.
La chiesa presenta una facciata a due ordini scandita da semplici lesene sormontate da timpano al centro della quale si apre l’elegante portale lapideo.
L’interno è a navata unica con due cappelle laterali e due transetti. Le pareti sono scandite da lesene mentre la volta è caratterizzata da una decorazione a quadrature che incornicia alcuni medaglioni in cui sono raffigurati il Cristo Trionfante, la Gloria dei SS . Nabore e Felice e la Madonna col Bambino e S. Domenico. Sul lato sinistro è collocato il battistero che conserva nella lunetta un affresco settecentesco che rappresenta il Battesimo di Cristo.
Segue la cappella della Vergine del Rosario un tempo dedicata a S. Luca ornata sulle pareti e sulla volta da eleganti stucchi che incorniciano alcuni tondi in cui sono raffigurati i Misteri del Rosario. L’altare impreziosito da un’ancona in marmi misti conserva la statua della Madonna del Rosario.
La cappella destra presenta invece un’elegante ancona con cornice mistilinea che racchiude una pala del 1597, opera di Alessandro Maganza che raffigura l’Assunzione della Vergine, donata da Andrea Muzio emigrato da Griante a Vicenza.
Il transetto di sinistra è caratterizzato da una decorazione settecentesca a quadrature e conserva una tela con il Martirio di S. Nabore del 1722 di Michelangelo Bellotti autore anche della tela con il Martirio di S. Felice collocata nel transetto destro.
La zona del presbiterio è ornata sulla volta da quadrature settecentesche e presenta al centro un elegante altare a tempietto. Sulla parete di fondo entro nicchie sono conservate due statue lignee che rappresentano S. Antonio da Padova col Bambino e S. Agnese.
L’antico edificio fu oggetto di un primo intervento di ampliamento realizzato alla fine del XVI secolo nel corso del quale fu aggiunta l’abside rettangolare e fu rifatta la volta. Dal 1632 la chiesa fu eretta in parrocchia e nel secolo successivo fu rinnovata in maniera radicale.
Nel 1713 fu ricostruito e allungato il coro, nel 1717 fu avviato il rifacimento della volta della navata e infine nel 1719 si procedette ad un ulteriore ampliamento dell’edificio verso la facciata. Negli anni immediatamente successivi fu completato il pavimento e furono aggiunti il portale in serizzo eseguito da Domenico Perolino e la balaustra in marmo dell’altare di S. Francesco.
Nel corso del XX secolo furono completate le decorazioni interne con i medaglioni sulla volta della navata eseguiti da Luigi Morgari e le quadrature ridipinte da Torildo Conconi.