Dalla Stagione Notte 2022-23, all’interno di CoMo – Como nel Mondo, il Teatro Sociale di Como ha iniziato ad ospitare ogni anno un artista del territorio comasco riconosciuto a livello internazionale. Per questa Stagione, l’artista musicale residente sarà Mattia Petrilli, celebre flautista comasco e oggi Primo Flauto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, che si esibirà in diversi concerti, tra cui questo concerto del 10 gennaio, accompagnato dall’Orchestra 1813, diretti dal M° Carlo Goldstein, con un programma che ripercorre il legame affettivo del solista con la sua Como, intrecciandosi con il tema della stagione Notte: verrà infatti affrontato il rapporto tra il suono e lo spazio. Lo spazio in cui abitiamo e lo spazio che ci sovrasta. Lo spazio architettonico in cui risuona il nostro lessico familiare e lo spazio cosmico in cui svanisce l’eco del nostro pianeta.
Il Concerto per flauto e archi di André Jolivet è uno dei classici del repertorio flautistico del Novecento. Jolivet fu allievo del grande innovatore Edgard Varèse, il più emblematico sperimentatore della sua generazione e cercò per tutta la vita, nelle sue stesse parole, “la bomba che facesse esplodere il mondo musicale, creando una breccia dalla quale tutti i suoni avrebbero potuto penetrare, suoni che a quell’epoca – e a volte anche oggi – venivano chiamati rumori”. Density 21,5 – il titolo allude al peso specifico del platino con cui l’allora nuovo strumento di Georges Barrére fu costruito – è oggi considerato il punto di svolta nelle tecniche strumentali del flauto contemporaneo ed è un pezzo con cui Mattia Petrilli ha un legame affettivo particolare. Suo padre, il noto architetto comasco Amedeo Petrilli (1945-2005), amava particolarmente questo pezzo avendo egli stesso un personale legame con Varèse e la sua sperimentazione acustica. Già allievo e collaboratore di Le Corbusier, Amedeo Petrilli ne continuò la ricerca esplorando il legame tra lo spazio architettonico e l’acustica. Tra i suoi libri, vi è infatti “Acustica e Architettura” in cui tale relazione viene indagata sistematicamente. Il tema è il rapporto tra il suono e lo spazio. Lo spazio in cui abitiamo e lo spazio che ci sovrasta. Lo spazio architettonico in cui risuona il nostro lessico familiare e lo spazio cosmico in cui svanisce l’eco del nostro pianeta.
Charles Ives con The Unanswered question a inizio Novecento aveva creato, invece, la più nota rappresentazione musicale dello spazio cosmico: una domanda ripetuta della tromba stagliata sull’orizzonte immobile degli archi, cui fa eco un inconcludente tentativo di risposta degli uomini, ancora dei flauti.
A chiusura di questo percorso flautistico nel Novecento, si è sentito necessario compiere un passo ulteriore con una nuova commissione del Teatro Sociale di Como che il compositore Gianvincenzo Cresta dedicherà a Mattia Petrilli. Autore di molte re-interpretazioni del repertorio in prospettiva contemporanea, Cresta proporrà una personale sintesi di questi temi misurandosi con le straordinarie capacità strumentali del solista.
Nella seconda parte del programma l’autore rivoluzionario par excellence – Ludwig van Beethoven – la cui Sinfonia nr. 1 op. 21, trascinò in un sol colpo l’intera musica occidentale nella modernità.
André Jolivet (1905-1974)
Concerto per flauto e orchestra d’archi n.1
Charles Ives (1874 – 1954)
The Unanswered Question
Edgard Victor Achille Varèse (1883 – 1965)
Density 21.5
Gianvincenzo Cresta (1968)
Nuova commissione
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21
Direttore Carlo Goldstein
Flauto Mattia Petrilli
Orchestra 1813
Biglietti in vendita online su www.teatrosocialecomo.it e alla biglietteria del Teatro.
Prezzi: 20€ + prevendita
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