Enrico Brizzi con “La primavera perfetta” (Harper Collins, 2021) racconta la storia della caduta e della redenzione di un uomo lontano dall’essere perfetto, ma al tempo stesso irresistibile, un meraviglioso concentrato di vizi e virtù che rendono umani. Luca Fanti è un uomo adulto. E della vita adulta ha tutti i vantaggi, un buon lavoro, una buona situazione economica, una moglie, una figlia, un figlio, genitori presenti e che gli vogliono bene. La fortuna gli è stata amica: quando non aveva ancora trent’anni, suo fratello minore è diventato uno dei più grandi campioni di ciclismo al mondo e Luca ha potuto lasciare un precario impiego da pubblicitario per lavorare come manager per lui. Ma con la fortuna può venire la sicurezza in sé, e con (troppa) sicurezza si possono commettere errori. Un’amante, poi un’altra, qualche serata troppo alcolica, qualche droga per tenersi su e divertirsi un po’. E agli errori seguono le conseguenze. Una terribile causa di separazione, il giudizio severo su di lui da parte di amici e famiglia, dei figli, addirittura. Ma se la vita di Luca comincia ad andare a rotoli per fortuna Olli è il campione di sempre, anche se gli anni passano e c’è da rinegoziare il contratto…