Da Sabato 16 a Venerdì 29 Novembre 2019, presso lo spazio espositivo officinacento5 di Como, si terrà la Sesta Edizione de Le Cinque Anime della Scultura.
La mostra è a cura della storica dell’arte Elisa Larese e dal project manager Alessandro Cerioli e rientra nella rassegna annuale ArtAttitude.
L'Inaugurazione della mostra si terrà Sabato 16 Novembre, dalle ore 19:30.
Nei giorni successivi sarà osservato il seguente orario di visita:
Lunedì chiuso
Mar - Ven 14.30 - 18.30
Sab - Dom : 10.30 - 12.30 - 14.30 - 18.30
Ingresso Libero
La rassegna
Il concetto curatoriale da cui scaturisce tale rassegna è legato alla simbologia artistico - estetica del numero cinque: simbolo di una mente polimorfa, in costante mutamento, che ci spinge ad utilizzare ogni nostra competenza esteriore e interiore per raggiungere un'aliquid.
Una simbologia intensa che permea tutto il percorso espositivo: armonia e contrasto, ricerca e sublimazione, si fondono in questo percorso espositivo ed emozionale che si concretizza in cinque diverse anime d'artista. La scultura riunisce in sé il concreto tentativo di plasmare il mondo che ci circonda e allo stesso tempo di infondere ad esso le suggestioni che s’imprimono con maggiore forza nell’animo umano. Un’interpretazione in cui l’artista si trasforma in medium privilegiato.
Per questo vengono riuniti cinque scultori e cinque modi diversi di tradurre nel linguaggio estetico il mondo che ci circonda attraverso un'acuta analisi dei propri sensi e una declinazione fatta di suggestioni che si concretizzino nelle opere realizzate da cinque diverse anime d’artista.
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I cinque artisti
Isabelle de Montvalon: attraverso l’utilizzo di un personalissimo e intenso espressionismo figurativo scolpisce giovani donne, uomini, bambini, sognatori e tante altre figure che sembrano materializzarsi da un mondo onirico. La perfezione plastica delle sue sculture si fa commistione di tecniche e stili più tradizionali a cui associare l’utilizzo del plexiglass e di altri materiali, per raccontare allo spettatore come sia meraviglioso il "suo" mondo.
Mieke Van den Hoogen: nel suo lavoro le immagini femminili predominano. In queste opere l’artista si sforza di realizzare combinazione di elementi naturalistici, forme ed emozioni astratte. Un corpo femminile non interessa in quanto ideale di bellezza, ma in quanto rappresentazione di un corpo, di cui si possono indovinare le emozioni che esso ha provato e che ho immortalato nella scultura.
La simmetria è studiatamente destrutturata e quello che l’artista esprime con essa è un’asimmetria interiore ed esteriore. Poiché queste immagini sono costruite in ceramica, i contenuti trovano la giusta espressione nel frammento. L'immagine non è solo un vaso vuoto e il corpo non è semplicemente un involucro. Tra le opere dell’artista ci sono numerosi oggetti in ceramica. In essi l’immaginazione cede il posto al puro piacere della forma.
Karen Trevisani: l'artista ha una passione per il “movimento” nella scultura e le sue opere vogliono esserlo sempre. Vede il suo lavoro come una ricerca che riflette il suo fascino per la trama, il rapporto tra uomini e donne, il gioco tra luce e ombra e la dualità mobile ed immobile.
I temi chiavi sono gli elementi naturali ed il movimento (dinamismo), che mostrano la sua visione estetica.
Secondo Karen Trevisani: l'artista deve essere colui che si appropria del pezzo e lo organizza in base a ciò che sente, per soddisfare la propria interiorità.
Carlo Pazzaglia: ‘Primitivismo’ è un termine culturale che riunisce assieme una serie di correnti rappresentative della vera dimensione umano/sociale realizzabile solo lasciandosi alle spalle la modernità rivalutando uno stile di vita più vicino alla natura. Uno dei maggiori pensatori primitivisti, David Henry Thoreau, fondava il suo credo nel rifiuto di ogni categoria di mercato nell’economia statunitense proponendo il ritorno ad una vita semplice ed austera. E’ ormai assodato da parte di vari antropologi che le società dei raccoglitori – cacciatori, essendo prive di rigidi ruoli sociali
competitivi siano generalmente egualitarie. La scultura di Carlo Pazzaglia risponde esattamente a questo tipo di ideologia.
Olivier Bertrand: il “Maestro francese del cartone”, ci fa vedere che la rivoluzione ambientale può partire dall’arte. Secondo lui: "Il cartone offre molti vantaggi, è facile da ottenere ed è un materiale leggero che ti permette di fare grandi argomenti ... Mi piace l'idea di creare da un prodotto della vita quotidiana, che le persone si liberano e cercano di renderlo desiderabile. Scolpendo animali di cartone, mi sento completamente in sintonia con il mio tema preferito, l'ambiente”.
Le sue opere, che hanno come tema gli animali in via d’estinzione, ci offrono una visione davvero unica della natura, coniugando nelle stesse la bellezza estetica e la genialità del riutilizzo del cartone per fini artistici.