L’edificio, esempio significativo di architettura razionalista, fu realizzato nel 1931 dall’architetto Pietro Lingeri con un progetto ispirato all’architettura navale e con evidente riferimento al tema dell’edificio-macchina teorizzato in quegli anni da Le Corbusier.
Nato come sede dell’Associazione Motonautica Italiana Lario (A.M.I.LA.), nel 1947 l’edificio fu oggetto di alcune modifiche, dirette dallo stesso Lingeri, per una trasformazione a scopo residenziale.
L'edificio in cemento armato e laterizio è costituito da un piano inferiore, parzialmente interrato e originariamente adibito all'attività sportiva ed all'assistenza tecnica, e da un piano superiore di rappresentanza, panoramico, con il salone principale per le riunioni degli associati e un accesso dalla strada. La terrazza sovrastante, posta a copertura del piano superiore, veniva utilizzata come postazione di comando delle gare e come tribuna per gli spettatori.
Elemento di forte caratterizzazione formale che fa esplicito riferimento all'architettura navale è il corpo avanzato chiuso a semicerchio, quasi una torre, che si innalza sulla facciata a monte racchiudendo la scala che porta alle terrazze superiori. Il lato a lago presenta invece un blocco semicircolare costituito da terrazzo, portico e officina nautica, sporgente rispetto al parallelepipedo. Sulla riva del lago è posizionato il trampolino per i tuffi.
La sede dell’Associazione Motonautica Italiana Lario (A.M.I.LA.) fu realizzata su progetto dell’architetto Pietro Lingeri, originario di Tremezzo e anche egli socio dell’associazione. L’iniziativa prese avvio nel 1927 ma si concretizzò solo nel 1931 quando fu costituita la società S.I.A. (Società Immobiliare Amila) al fine di procedere all’acquisizione del terreno e al finanziamento dei lavori di costruzione.
L’intervento presentava alcune difficoltà legate alla notevole pendenza del terreno e alle strette dimensioni del lotto immediatamente a ridosso del torrente Bolvedro. Questi vincoli furono superati brillantemente da Lingeri con un progetto chiaramente ispirato all’architettura navale e con evidente riferimento al tema dell’edificio-macchina teorizzato in quegli anni da Le Corbusier. L’utilizzo di forme geometriche pure, le tinteggiature delle pareti esterne, l’impiego di parapetti e scale esterne in ferro e le soluzioni adottate per l’arredo degli interni contribuivano a sottolineare questa caratterizzazione.
L’edificio sfruttava inoltre il dislivello del terreno per realizzare due piani funzionalmente distinti: al piano superiore vi erano gli spazi conviviali e di rappresentanza e gli uffici dell’associazione mentre al piano inferiore vi erano gli ambienti destinati all’attività sportiva vera e propria.
I lavori di costruzione, iniziati nel mese di aprile del 1931, furono conclusi in soli sei mesi e la sede fu inaugurata il 18 ottobre dello stesso anno. L’edificio, esempio significativo di architettura razionalista, incontrò subito il favore della critica ed ebbe ampio risalto sulle riviste dell’epoca.
Negli anni successivi l’associazione incontrò serie difficoltà economiche e fu sciolta nel 1938 con la nomina del presidente e del vice presidente al ruolo di liquidatori. A partire dal 1942 fu nominato liquidatore Sandro De Col, già campione di canottaggio e in seguito impegnato in gare di motonautica e azionista dell’associazione, che utilizzò la sede come abitazione per la propria famiglia.
Nel 1947 l’edificio fu quindi oggetto di alcune modifiche, dirette dallo stesso Lingeri, per una definitiva trasformazione a scopo residenziale. Questo intervento riguardò soprattutto i locali interni ma mantenne le caratteristiche tipologiche e lo schema strutturale dell’architettura razionalista. A seguito della morte di De Col, nel 1952 l’edificio passò in uso ad altri due azionisti della società e in seguito ai loro eredi.
Nel corso degli ultimi anni l’edificio è stato oggetto di nuovi interventi per il necessario adeguamento degli impianti e per riprendere le tinteggiature delle superfici esterne.
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