La villa, annoverata nelle descrizioni letterarie fra le principali perle del Lario, è collocata in posizione centrale scenografica, preceduta da un elegante giardino all’italiana delimitato da un’ampia cancellata in ferro battuto sorretta da pilastri raffiguranti soggetti di carattere mitologico e da grandi vasi di pietra scolpita.
L’interno della villa, oggi sede di eventi privati, conserva raffinate decorazioni a stucco opera dello stuccatore Muzio Canzio, originario della Valle Intelvi, e pitture murali, con motivi virgiliani tratti dall’Eneide, eseguite dal pittore milanese Francesco Corneliani.
L’edificio, caratterizzato da un disegno simmetrico, è composto da un corpo centrale a tre piani scanditi in sequenza da timpani triangolari, timpani curvilinei e balconcini, affiancato da due ali minori più basse disposte ai lati.
L’ingresso, collocato in posizione centrale, è sottolineato da due telamoni che reggono il soprastante balcone. Nella parte superiore l’attico decorato con vasi in pietra presenta al centro lo stemma araldico della famiglia.
Villa “La Quiete” fu eretta all’inizio del XVIII secolo dai duchi Del Carretto e quindi fu ceduta alla famiglia Brentano, originaria di Griante. In seguito l’edificio fu acquistato dal duca Gabrio Serbelloni e dal 1754 ospitò Giuseppe Parini, assunto come precettore dei figli.
Fra il 1786 ed il 1790 Gian Galeazzo Serbelloni, figlio di Gabrio, avviò un rinnovamento della villa che raggiunse l’assetto attuale. Nel 1813 fu aggiunto l’elegante approdo a lago realizzato su progetto di Francesco Bernardino Ferrari.
A seguito del matrimonio fra Luisa Serbelloni ed il marchese Lodovico Busca la proprietà fu trasferita alla famiglia Busca e da questa ai conti Sola Cabiati grazie al matrimonio fra Andrea Sola e Antonietta Busca avvenuto nel 1871.