Ricostruita nel 1618 su fondamenta medioevali. All’interno: copia della Madonna di Menaggio di B. Luini (originale al Louvre), pregevoli affreschi di L. Tagliaferri (1899), grandi tele attribuite a G.A. Castelli e stucchi di scuola intelvese. Campanile di G. Castelli (1860) sormontato da una singolare cuspide a cipolla (1926).
In fondo alla Via Calvi sorge la parrocchiale di Santo Stefano, di origini antichissime, le cui strutture originarie sono oggi nascoste da restauri e rifacimenti; perfino l'orientamento è rivolto in senso contrario a quello primitivo.
L'interno, a tre navate, fu affrescato nel 1899 da Luigi Tagliaferri di Pagnona, autore anche di un affresco raffigurante il Martirio di S. Stefano, collocato nel catino absidale. Nel presbiterio ci sono due tele seicentesche attribuite ad un pittore Castelli di Menaggio, rappresentanti Miracoli eucaristici: l'ostia sanguinante sotto il pugnale dei protestanti ed un comunicando sacrilego che stramazza davanti a S.Carlo Borromeo.
Sopra l'altare della Madonna, nella testata della navata sinistra, si trova una riproduzione fotografica del dipinto di Bernadino Luini raffigurante la Madonna con il Bambino e un angelo (secolo XVI). L'originale del dipinto fu donata nel 1914 da Maria Arconati Visconti al Museo del Louvre, dove si trova attualmente. L'altare è circondato quindici medaglioni settecenteschi in rame dipinto ad olio, raffiguranti i Misteri del Rosario.
Nella navata di destra un telo di notevoli dimensioni raffigura S.Giorgio mentre l'altare del Sacro Cuore è ornato da stucchi settecenteschi di maestri intelvesi. Sempre nelle navate minori sono collocate due grandi tele di Scuola Fiamminga: sulla sinistra la nascita della Madonna e sulla destra la Pietà.
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