Divertente, coinvolgente, emozionante, ogni anno il Carnevale di Schignano incanta e conquista.
Il Carnevale più famoso del Lago ha preso il via la mezzanotte della notte tra il 5 e il 6 gennaio, come ogni anno con la festa della Vegeta.
La festa della Vegeta un tempo era il saluto del paese ai giovani prima di partire per il soldato. In piazza si radunano i neo 18enni vestiti da militari che sfilano poi per il paese con parenti e amici. Il corteo festeggia con danze e buon cibo ed alla mezzanotte la Vegeta fa il passaggio di consegne con il Carnevale, a questo punto fanno il loro ingresso nel locale i Brut e il Mascarun, il carnevale è ufficialmente iniziato!
Dopo l’inaugurazione del Carnevale in paese è un susseguirsi di preparativi, i maestri mascherai intagliano le nuove maschere e la comunità si prepara e tramanda alle nuove generazioni la tradizione di questa antica festa che nasce nel Medioevo.
Al termine della sfilata, rinfresco per tutti al Bar Carpigo.
Come racconta il fotoreporter comasco Mattia Vacca che dopo tre anni di lavoro ha costruito intorno all’antica festa in maschera il progetto “A winter’s tale”, libro d’arte con immagini inedite del Carnevale di Schignano pubblicato nel 2014:
In una verde conca, tra boschi di conifere e silenziosi pascoli, incastonato nella montagna povera che si affaccia sul lago di Como, al confine con la Svizzera, si trova Schignano. La più antica tradizione di questo borgo senza tempo è il Carnevale. Lo spettacolo, ricco di allegorie e simboli, rappresenta l’ultimo saluto degli uomini al villaggio prima di ripartire verso il loro destino di emigranti. Il Carnevale di Schignano, infatti, affonda le proprie radici nel passato, comune a tanti paesi della regione, quando gli uomini abbandonavano la loro casa e le loro famiglie per nove mesi l’anno. Partivano portando con sé solo una valigia vuota, nella speranza di essere riusciti a riempirla per il giorno del ritorno. La fine del Carnevale decreta, così, la partenza degli uomini e la solitudine delle donne. Una festa popolare spontanea, anarchica, senza regole né leggi scritte, che sopravvive solamente grazie agli abitanti che la animano e agli artigiani che scolpiscono le caratteristiche maschere in legno.