È iniziato il percorso di scoperta virtuale e approfondimento di Villa Monastero, Varenna organizzato e promosso dalla Provincia di Lecco per portare nelle vostre case la storia e le bellezze di una delle principali attrattive del territorio per la sua posizione strategica in termini storico-paesaggistico-ambientali.
Il primo appuntamento, tour ci conduce alla scoperta della "Sala Nera".
In questo periodo in cui non è possibile visitare giardini e musei a causa dell’emergenza sanitaria in corso, la Provincia di Lecco ha promosso un'”iniziativa virtuale” per conoscere Villa Monastero, Varenna.
L’iniziativa denominata “Il bello dell’abitare a Villa Monastero: curiosità e arredo in una dimora eclettica lariana” prevede la pubblicazione sul sito di Villa Monastero e sui canali social Facebook e Instagram, di news, schede descrittive e foto della Casa Museo.
L’intento dell’iniziativa è di far conoscere al pubblico la storia di questa Villa, famosa a livello internazionale quale sede di prestigiosi convegni e come location di eventi privati di grande fascino e prestigio attraverso un tour fotografico.
La Provincia di Lecco vuole accompagnare il pubblico in un percorso di scoperta e approfondimento, in vista della riapertura del Giardino Botanico e della Casa Museo in totale sicurezza, che si auspica possa avvenire quanto prima.
Villa Monastero, di proprietà della Provincia di Lecco, è una delle principali attrattive del territorio per la sua posizione strategica in termini storico-paesaggistico-ambientali e per i differenti servizi forniti dal compendio.
Il nucleo centrale è rappresentato dalla Casa Museo che, nel 2004, ha ottenuto il riconoscimento museale di Regione Lombardia ed è interamente accessibile al pubblico con il suo percorso espositivo che si sviluppa in 14 sale con decorazioni e arredamento originali. La Casa Museo conserva inoltre la collezione di strumenti scientifici appartenuti a Giovanni Polvani, che fu Presidente della Società italiana di Fisica e del Consiglio nazionale delle Ricerche.
In questa storica dimora lariana ha sede anche un Centro Convegni conosciuto a livello internazionale per le lezioni di fisica tenute nel 1954 dal Premio Nobel Enrico Fermi; ogni anno la Società Italiana di Fisica organizza a Villa Monastero i propri corsi.
La Villa, con le sue molteplici possibilità di scelta, offre a enti, università, aziende, associazioni e centri di ricerca l’opportunità di tenere convegni, seminari, corsi di formazione, workshop e altre manifestazioni culturali in una location estremamente suggestiva.
La Villa è circondata da un Giardino botanico che si estende per quasi 2 chilometri lungo il fronte lago da Varenna a Fiumelatte e conta annualmente quasi 80.000 visitatori, offrendo opportunità di svago e di apprendimento grazie alla presenza di numerose e rare specie arboree autoctone ed esotiche.
Villa Monastero è una dimora in stile eclettico dove ogni ambiente è pervaso dallo spirito delle persone che vi hanno abitato nel corso dei secoli e hanno impresso il proprio stile e la propria personalità. L’edificio nasce come monastero femminile cistercense fondato alla fine del XIII secolo; all’inizio del Seicento viene trasformato dalla famiglia valsassinese Mornico e successivamente ristrutturato e decorato, tra il 1897 e il 1909, dal suo proprietario tedesco Walter Kees. Nel 1936 la villa viene donata al Consiglio nazionale delle Ricerche per diventare bene pubblico e museo per volere dell’allora proprietario, il naturalista milanese Marco De Marchi. Nel 1940 viene aperto al pubblico il giardino e nel 1953 viene creato il centro congressi. Nel 2009 l’intero compendio viene acquistato dalla Provincia di Lecco, che la gestisce direttamente con continui interventi di valorizzazione e promozione.
La Sala Nera, così chiamata per il colore degli arredi e delle tappezzerie, è uno dei due saloni di rappresentanza al pianterreno della Villa. Il penultimo proprietario della Villa, il tedesco Walter Erich Jakob Kees, utilizzò questo ambiente come sala da pranzo e lo arredò e abbellì nel primo decennio del 1900 secondo il proprio gusto.
Secondo quanto indicato dai manuali di arredo ottocenteschi, W.E.J. Kees scelse lo stile neorinascimentale adatto per una sala da pranzo, come rivelano gli straordinari mobili realizzati nei famosi laboratori di Michelangelo Guggeneheim con sede a Palazzo Balbi sul Canal Grande a Venezia, dove si rifornivano l’aristocrazia e la ricca borghesia europee.
La tappezzeria, con finissime lumeggiature dorate e putti alati, riprende decori presenti nell’imponente specchiera.
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