Alla scoperta dell'autrice del romanzo “Madame Solario” e dei luoghi che hanno accompagnato le sue vacanze estive sul Lago di Como.
Sull’onda del grande successo di pubblico del romanzo, uscito anonimo nel 1956, inevitabilmente il mistero sull’identità segreta dell’autore viene presto rivelato: si tratta dell’americana Gladys Parrish Huntington (1887 – 1959), che a inizio Novecento trascorreva abitualmente le vacanze estive in una villa sul lago.
Villa Piatti era la residenza che la sua famiglia, originaria di Filadelfia, aveva scelto per trascorrervi il mese di settembre. Un tempo la villa aveva ospitato il famoso violoncellista e compositore Alfredo Piatti (18221901) e, in effetti, il frontone triangolare sulla facciata della villa, riportava la lettera P, ossia l’iniziale di Piatti. Una successiva ristrutturazione della villa ha eliminato questo elemento decorativo.
La villa è proprio a due passi dall’Hotel Bellevue che è descritto con estrema precisione nel romanzo e fa da sfondo alle passioni e alle curiosità che suscita la bella e misteriosa Madame Solario. L’Hotel Bellevue è in quegli anni una delle mete preferite dei turisti:
insuperato in Italia per collocazione, gestione e buona società e i suoi costi non sono eccessivi se si considera quanto offre.
Thomas W. M. Lund in The Lake of Como. Its History, Art and Archeology, 1910
All’epoca, tra fine Ottocento e i primi decenni del Novecento, Cadenabbia ospita una piccola colonia internazionale, tra cui molti turisti inglesi che amano soggiornare non soltanto negli alberghi della zona, ma anche nelle belle ville che, come l’Hotel Bellevue, allora si affacciavano direttamente sul lago, senza l’interruzione della strada trafficata che oggi costeggia la riva.