Tappa selvaggia, in zona pochissimo frequentata passando per la Val di Livo, la Valle di San Vincenzo e la Valle di Sorico.
Stupende vedute sull’Alto Lago e, nella parte finale, sul Lago di Mezzola.
Peglio (650 m) può essere raggiunta in autobus (linea C18 da Dongo). Da questa località si segue la strada per Livo passando per una piana delimitata sulla destra dal monte Sasso Pelo. Sulla sinistra si passa davanti all’oratorio della Madonna di Gorghiglio del XVII secolo. Qui si trova la deviazione per l’agriturismo Zertin. Si attraversa il paese di Livo (657 m ) - ristoro - fermata dell’autobus (linea C18) - che conserva gran parte della sua struttura rurale originaria. In fondo al paese si imbocca la carrareccia per Dangri, superando l’antica chiesa di S. Giacomo (XV sec.) situata vicino al cimitero del paese.
La carrareccia conduce nella valle di Livo giungendo al caratteristico ponte in pietra sul torrente Livo, detto Ponte di Dangri (659 m ore 1,00) dove si trova l’omonimo crotto. Superato il ponte si scende a destra, ignorando la mulattiera che porta alla Capanna Como e al lago Darengo. Dopo pochi metri, ignorando l’altra mulattiera che sale sulla sinistra verso la Val di Bares, si segue il sentiero poco evidente lungo il greto del torrente. Giunti a un gruppo di baite, si scende nell’alveo, e lo si segue per un centinaio di metri, prima di salire alle baite di Barro (617 m ore 0,20; 1,20) nucleo rurale molto interessante.
Il sentiero porta ora in ripidissima discesa (attenzione ai tratti franati!) al letto del torrente di Bares. N.B. Il guado della Val di Bares può essere molto difficile o addirittura impossibile dopo un lungo periodo di pioggia. Si risale per un ripidissimo sentiero l’altra sponda della valle e proseguendo nel bosco si raggiunge un gruppetto di baite poste su una selletta. Si riprende la salita nel bosco fino alle baite di PUII (800 m) al limite dei castagneti, da dove si gode una bella vista sulla Val di Livo. Al bivio, all’altezza delle ultime baite di Puii, prendere il sentiero in salita a sinistra. Si sale in mezzo ai prati a Trobbio (950 m ore 1,40; 3,00). Dal fontanile ci si porta a monte del paese, e si prosegue a destra, portandosi fuori dalla Valle di Livo, in mezza costa fino a Tabbiadllo (980 m ore 0,30; 3,30) un ampio poggio che sovrasta Domaso e Gera Lario dal quale si può ammirare un’esclusiva visione sull’alto Lago, sul Pian di Spagna e sulle foci dei fiumi Mera ed Adda.
Si attraversa la carrareccia cementata che sale da Vercana nei pressi della fontana e si prosegue sul sentiero che porta a Roncai (1.000 m). Da qui il sentiero piega verso la vallata del torrente San Vincenzo per arrivare a Incisa (950 m ore 0,45; 4,15). Alle ultime case prendere il sentiero in discesa a destra. Un tratto pianeggiante si dirige verso il fondo del vallone di San Vincenzo. Una ripida discesa, attraverso un suggestivo bosco di betulle, su terreno franoso, porta in fondo alla valle. Si attraversa il ponte e, dopo pochi metri, si prende il sentiero in salita a sinistra che risale l’altra sponda della vallata. Fuori dal bosco si prosegue a mezza costa fino a Montalto (1.030 m ore 0,45; 5,00).
Si attraversa il paese e si sbuca sulla strada asfaltata che sale da Gera Lario. Volendo raggiungere il Rifugio Alpino Dalco si segue la strada asfaltata a destra in discesa per ca. 10 min. La ‘VIA’ invece prosegue sulla strada in salita a sinistra. Dopo ca. 200 metri si imbocca la mulattiera sulla sinistra che dopo ca. 100 metri sbuca su una carrareccia che si segue a destra. Dopo un breve tratto si arriva sulla strada asfaltata e la si segue a destra per ca. 500 metri. All’altezza di una piccola edicola votiva in legno e un panello informativo con i nominativi dei alpeggi della zona, si lascia la strada per prendere a sinistra sui prati. Da qui si punta poi verso la profonda incisione della vallata di Sorico, (fare attenzione in questo tratto alle frane).
Dopo aver attraversato i due guadi, in fondo al vallone, il sentiero si dirige dapprima ripido e poi in piano ai pascoli di Piazza Lunga (965 m). Da qui si segue per ca. 800 metri la carrareccia che sbuca sulla strada asfaltata che sale da Gera Lario e in breve porta a Fordeccia (1.094 m ore 1.30; 6.30).
Si prosegue sulla strada asfaltata e dopo ca. 150 metri si giunge ad un bivio dove si gira a destra (a sinistra si può raggiungere dopo 200 metri l’agriturismo Giacomino) Si continua sulla carrareccia che guardando la poderosa costiera del Sasso Manduino porta a Colorina e poco oltre a Sass Olt (950 m) da dove si gode di una stupenda vista sul lago di Mezzola e la Val Chiavenna. Proprio prima delle due baite si scende a destra imboccando il sentierino che porta a Baita Gaia dove si imbocca la carrareccia sulla sinistra che porta al Monte Pradaioli e, attraverso un fitto castagneto, alla radura di Pozzi (844 m). Si continua sulla carrareccia che sbuca in un’altra carrareccia che si segue a destra per arrivare a Peledo (817 m).
La discesa continua in mezzo al bosco fino a Selve (409 m ore 1,30; 8,00). Raggiunta la fontana del paesino si scende sempre nel bosco su un vecchia mulattiera disconnessa per raggiungere infine la bellissima chiesa di San Miro. Una scalinata lastricata scende a Sorico (213 m ore 030; 8,30) - fermata dell’autobus C10 (Como-Menaggio-Colico) - alberghi – ristoro - la fine del percorso.
Peglio può essere raggiunto in bus partendo da Como attraverso la linea C10 per Menaggio,arrivati al capolinea proseguire con la linea C10 per Colico per prendere in fine la linea C18 per Livo. Proseguire il resto del tragitto a piedi fino a Peglio.
Peglio, CO, Italia