In due giorni da Como a Bellagio. Si tratta di un bellissimo percorso di 2 giorni che attraversa da sud a nord il cosiddetto “Triangolo Lariano”, cioè il territorio compreso tra i due rami del Lago di Como e la fascia collinare meridionale tra Como e Lecco. Il punto di partenza del percorso è Brunate, raggiungibile da Como in funicolare; l’arrivo è a Bellagio.
Il sentiero, lungo 33 km, si snoda ad un’altezza media di 1.200 metri, quasi sempre su carrarecce, stradeagricole, forestali e como di sentieri privi di difficoltà. L’interesse panoramico è eccezionale. Si può scegliere, in vari punti lungo il percorso, di seguire la “Dorsale per Cresta” che sale alle vette. Si rimane oppure sulla “Dorsale” che presenta meno dislivello. Lungo il percorso o nelle vicinanze sono numerosi i punti d’appoggio, dei quali troverete allegata una lista. Si raccomanda in qualsiasi periodo la prenotazione. Il tracciato è segnato con bandierine tricolori - rosse, bianche, rosse, che portano il numero 1 in campo bianco; può essere percorso in entrambi i sensi o anche per tratti parziali come suggeriscono le varianti qui riportate.
Da Como si raggiunge Brunate in 8 minuti con la funicolare che permette di godere di un’eccezionale vista sulla città, il primo bacino del lago e le montagne circostanti. Da piazza Bonacossa si sale a sinistra e ci si incamminaverso la chiesa di S. Andrea. A sinistra della chiesa, si seguono le indicazioni del percorso pedonale per San Maurizio.
Seguendo i segnavia, si risaletra ville e giardini, intersecando diverse volte la carrozzabile. Giunti al piazzale di S. Maurizio (906 m - ore 0.30), si consiglia una piccola deviazione al Faro Voltiano, opera edificata nel 1927 per commemorare il fisico Alessandro Volta, nato a Como. Tornati sul percorso, si trascura la strada che porta alle vette e, sul lato sinistro del piazzale, si segue l’indicazione delle bandierine segnavia, imboccando una larga mulattiera in salita attraverso un bosco (ad ogni bivio tenere la destra) che sbocca a lato della piccola chiesa di S. Rita, posta all’ingresso del Piazzale C.A.O. Superato il Piazzale, si prende la carrozzabile a sinistra che passa subito davanti al rifugio C.A.O. (980 m). Si entra in un bosco per raggiungerela Baita Carla (997 m).
Dalla Baita Carla si prosegue sulla larga carrareccia, attraversando in quota le pendici del Pizzo Tre Termini, fino alla Baita Bondella (1.075 m) da cui si gode di una magnifica vista sulla catena alpina, le Alpi Marittime e il laghetto di Montorfano. Si procede per il Ristoro del Boletto Fabrizio (1.180 m - ore 0.50; 1.20). Poco oltre il ristoro, dopo un breve tratto in salita, si può scegliere tra la “Dorsale per Cresta” sulla destra e la “Dorsale” in discesa a sinistra. La “Dorsale per Cresta” sale alla vetta del Boletto (1.236 m) e riprende poi in ore 0.50 la “Dorsale” alla Bocchetta di Molina. La “Dorsale” passa invece dal versante nord delle Colme con stupenda vista del Lago di Como e le cime circostanti. Dopo un tratto in quota si scende alla sottostante Bocchetta di Molina (1.116 m - ore 0.40; 2.00) nei pressi della ex capanna S. Pietro.
Continuando sul percorso della Dorsale, si giunge quasi subito ad un bivio con segnaletica. Il sentiero di destra è la “Dorsale per Cresta” che porta in ore 0.45 alla vetta del Monte Bolettone (1.310 m) per poi scendere alla Bocchetta di Lemna dove si riprende la Dorsale (tempo complessivo ore 1.10); quello di sinistra è il sentiero più pianeggiante della “Dorsale” che attraversando un bellissimo bosco di faggi (“Senteé di Foo”), passa sotto il versante nord del monte Bolettone ed arriva alla Bocchetta di Lemna (1.115 m - ore 1.10; 3.10) al termine della cresta nord-est del Monte Bolettone. (Attenzione: Il Senteé di Foo è esposto a nord; in caso di precipitazioni nevose invernali le condizioni di scivolosità permangono fino a primavera inoltrata). Dalla bocchetta si può raggiungere in ore 0.15 la Capanna Mara.
Dalla Bocchetta di Lemna si continua in direzione nord. Splendida la vista sulle valli di Caslino d’Erba e sui monti Resegonee Palanzone. Poco oltre si può scegliere se percorrere la ”Dorsale per Cresta” e in ore 0.25 salire al Pizzo dell’Asino (1.272 m) oppure passare lungo il boscoso versante orientale del Pizzo.Dopo aver passato due vallette, si giunge alla Bocchetta di Palanzo (1.210 m - ore 0.40; 3.50), situata tra la Val di Cairoad ovest e la Valle Piotad est, un vero incrocio di sentieri.
Al bivio oltre la Bocchetta di Palanzo si può scegliere di: a) percorrere la “Dorsale per Cresta” risalendo in ore 0.45 la vetta del Monte Palanzone (m 1.436), dove si trova una cappelletta in pietra a forma di piramide, per poi scendere lungo il crestone dalla parte opposta raggiungendo la Bocchetta di Caglio (tempo complessivo ore 1.10) oppure b) proseguire sulla “Dorsale”, fiancheggiando il versante ovest del monte Palanzone per giungere al Rifugio Riella (1.275 m -ore 0.10; 4.00). Da qui si ha una bellissima vista sul lago di Como, Faggeto Lario e le montagne circostanti. Cento metri oltre il rifugio c’è una fontana e poco oltre si nota l’ingresso, chiuso da un cancello, della Grotta Gugliemo, una delle circa 70 cavità sotterranee che caratterizzano questo territorio carsico. Subito dopo si arriva al Cippo Marelli (1.293 m) e alla Bocchetta di Nesso. Si passano gli estesi prati di Preaola, rimanendo in quota e aggirando il monte Palanzone. La vista spazia sul Pian di Nesso e il gruppo di S.Primo. Seguono tratti pianeggianti alternati a brevi saliscendi che conducono alla Bocchetta di Caglio (1297 m - ore 0.20; 4.30). Qui si riprende in salita, ignorando il sentiero di destra chescende a Caglio (ore 1.30 - fermata dell’autobus C37 Asso-Sormano– solo corse feriali). Si fiancheggia il monte Croce (1.351 m) e si continua su una larga pista fino all’inizio della Braga di Cavallo (1.350 m), dove si nota un gruppo isolato di faggi. Girando a destra, si scende ripidamente al sottostante monte Pianchetta (1.243 m). Si continua la lunga ripida discesa sul costone, fino alla Colma di Caglio (1.129 m - ore0.30; 5.00 ) dove, davanti al monte Falò (1.182 m), troviamo un bivio:il sentiero di destra porta a Caglio (ore 1.00), mentre la Dorsale prosegue a sinistra lungo la larga sterrata fino a raggiungere la Colma del Piano o Colma di Sormano (1.124 m - ore 0.20; 5.20)- punto di ristoro. Alla Colma,la storica capanna Stoppani è stata trasformata in piccolo osservatorio astronomico del Gruppo Astrofili Brianza (Tel.031 684773).
N.B. A questo punto si può scegliere di interrompere il trekking e scendere al Pian del Tivano, (possibilità di pernottamento e fermata dell’autobus per Nesso) oppure proseguire, senza scendere al Pian del Tivano, per immettersi nella seconda tappa all’altezza dell’Alpe Spessola.Chi sceglie di proseguire deve oltrepassare il Ristorante Colma per prendere l’ampia carrareccia che si stacca a sinistra della strada asfaltata 50 metri sotto il ristorante (indicazioni Alpe Spessola – Bocchetta di Terrabiotta). Risalendo molto dolcemente fra i boschi, si supera la Colma del Bosco (1.233 m) e si prosegue sulla carrareccia fino all’Alpe Spessola (1.237 m – ore 1,00 dalla Colma).
Chi sceglie di interrompere il trekking,dalla Colma prosegue sulla carrozzabile a sinistra che porta al Pian del Tivano (973 m - ore 0.40; 6.00);fermata dell’autobus C32 Como-Nesso-Pian del Tivano.
Il Pian del Tivano (957 m) può essere raggiunto con l’autobus C32 Como-Nesso. Si tratta di una vasta conca carsica circondata dalle pendici del monte S. Primo, del monte Cippeie della Braga di Cavallo; verso occidente è sbarrato dal “Dosso”, una morena deposta dal ghiacciaio Lariano. Il piano offre numerose opportunità di svago e sport tanto nei mesi estivi quanto in quelli invernali. Chi giunge al Pian del Tivano in autobus prosegue dalla fermata per circa 1 km sulla strada asfaltata.
All’altezza del ristorante Binda s’imbocca la strada agricola che risale la Val di Torno. Oltrepassata l’azienda agricola “La Conca d’Oro” si arriva all’Alpe del Ciuchetton. Al bivio, dopo l’alpe, si prosegue sulla strada agricola verso l’Alpetto di Torno (1.131 m) per poi raggiungere le stalle dell’Alpe Grossa (1.150 m - ore 0.30). Davanti all’edificio si imbocca la strada agricola sulla destra oltrepassando una valletta e dopo ca. 50 metri si risalgono i ripidi prati, seguendo la traccia delle jeep in mezzo all’erba. Tenendosi sulla sinistra vicino alla staccionata, ci si porta in ripida salita sulla sovrastante carrareccia, in località Alpe Spessola (1.237 m - ore 0.40; 1.10). Da qui si continua, seguendo a sinistra la carrareccia in salita, con una stupenda vista delle Grigne, i Corni di Canzo e la Val di Torno. Dopo un paio di tornanti si oltrepassa una piccola “bolla” d’acqua (abbeveratoio per il pascolo, ricavato ar-tificialmente) per poi arrivare all’Alpe di Terra Biotta (1.536 m - ore 0.30; 1;40).
Dopo ca. 100 metri si giunge al culmine di Terra Biotta. Da qui si ha una vista eccezionale sul promontorio di Bellagio e sulle montagne circostanti: è una delle più belle immagini del Triangolo Lariano! Adesso si può scegliere la “Dorsale per Cresta” e raggiungere in ca. 1 ora la vetta del monte S. Primo (1.685 m), per poi scendere lungo un ripido sentiero fino al Rifugio Martina (Alpe dei Picètt) e da qui all’Alpe delle Ville (0.45), per riprendere lì la Dorsale. Oppure, chi segue la “Dorsale”, prende a destra per il prato per arrivare ad un’altra piccola bolla. Si segue il sentiero che scende all’Alpe del Borgo (1.180 m - ore 0.30; 2.20). L’alpe è attiva durante i mesi estivi per la produzione di latte e derivati. Dall’alpe si prosegue sulla strada agricola che scende alla località di Borgo S. Primo (1.107 m). Dopo aver superato il ristorante “La Baita”, si sbuca sulla carrozzabile dove si prende subito a sinistra. Oltrepassata l’ex Colonia Bonomelli, si giunge all’Alpe delle Ville entrando in una pineta di abeti rossi. All’uscita della pineta, poco prima del bivio per il Rifugio Martina, si lascia la carrozzabile e si gira a destra vicino a una casetta. Si prosegue quindi lungo un sentiero in un bosco di faggi e aceri montani che arriva all’alpeggio di Paum (957 m - ore 0.45; 3.15). Si continua ora su strada carrabile, sempre in discesa, con bella vista sulle Grigne e le località “Pra Filippo” e “Cernobbio”, situate sull’altro versante della Valle del Perlo.
Mantenendosi sempre sulla strada carrabile si passano i bivi per la Bocchetta di Lezzeno e la Bocchetta del Monte Nuvolone, dove passa la Dorsale per Cresta, per giungere finalmente a Rovenza (724 m - ore 0.40; 3.55). All’altezza della fontana si prende a sinistra, ignorando la carrozzabile che a destra conduce al Piano Rancio e a Cernobbio. Si cammina tra radure e prati per arrivare a un’isolata cappella dove si gira a destra. Si passa una valletta per poi giungere alla località di Brogno (582 m - ore 0.35; 4.30). Si sbuca su una carrozzabile che si segue a sinistra con vista sul sentiero che scende dal belvedere di Monte Nuvolone. Si costeggiano le recinzioni di alcune belle ville per poi imboccare la mulattiera a destra per Bellagio (cartello indicatore).
Si giunge così a Begola (560 m - ore 0.10; 4.40), un ripiano erboso con due cascine. Proseguendo in ripida discesa, con lunghi tratti a gradini in pietra serpentina, il sentiero attraversa un bosco di castagni per raggiungere la località di Mulini Del Perlo (362 m - ore 0.20; 5.00). Intersecando una carrozzabile, si scende poi a sinistra su una larga mulattiera. Dopo una decina di metri si arriva ad un bivio, dove si gira a destra. Stupenda la vista sui sottostanti prati di Cagnanica.
Passata la cascina e la pineta sulla sinistra, si sbocca nella “Via Sussana” che si segue in discesa a destra. Dopo 100 metri si imbocca il “Vicolo del Selvetto” a destra, che scende fino al ponticello sul Perlo e si giunge subito alla Piazza S.Andrea, nella località di Guggiate (230 m - ore 0.30; 5.30), una frazione che dista 2 km da Bellagio. Qui finisce il trekking. Sulla statale troviamo la fermata dell’autobus per il ritorno a Como o per raggiungere la vicina Bellagio. L’imbarcadero di Bellagio dista 1,5 km.
Brunate, CO, Italia