In principio c’è solo una fanciulla che fugge in un bosco in sella al suo cavallo e che dà il buon esempio a tutti i cavalieri di Francia che, seguendola, abbandonano i propri doveri cavallereschi e fuggono dove la Storia non si aspetta di trovarli. È un movimento a dare inizio al poema, una forza centrifuga da cui fuoriescono tutte le linee di trama che rincorrendosi finiscono per scappare continuamente dall’evento principale: la guerra. Gli eroi dell’Orlando Furioso si distraggono, lasciano la guerra che Carlo Magno ha intrapreso contro i Saraceni, si perdono in viaggi e peripezie e a volte — per caso o per coraggio — diventano disertori.
Il capolavoro dell’Ariosto, a quattrocento anni dalla sua stesura, è ancora un’opera potentemente giovane: un inno all’irrazionalità, una celebrazione del potere dell’immaginazione, uno spaccato delle più violente passioni che agitano l’animo umano.
Per noi l’Orlando è il manifesto della distrazione, il canto anarchico di quella poesia che ha il coraggio di perdere tempo e che a volte, lontano dalla Storia, riesce a salvare il mondo. Fuori dalla Storia con la “S” maiuscola, il progetto Orlando ha operato fin dai suoi albori: per due anni, i 23 artisti coinvolti si sono incontrati in luoghi marginali e abbandonati d’Italia per dare forma a questa visione.
Progetto Orlando, dall'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, di e con tutti quelli che si sono messi alla ricerca di Orlando e della sua ragione perduta: Leonardo Bertucci, Emma Bolcato, Febe Bonini, Paolo Brignoli, Davide Dal Vignale, Bruna Di Virgilio, Matteo Finamore, Domenico Fiorillo, Lorenzo Giovannetti, Valentina Mandruzzato, Pietro Micheletti, Camilla Morino, Leonardo Moroni, Lorena Nacchia, Elena C. Patacchini, Giorgio Pesenti, Caterina Rosaia, Giulia Rossoni, Alice Sinigaglia, Davide Sinigaglia, Antonio Somma, Francesco Toscani, Riccardo Vanetta, Vito Vicino