La mostra Ecotrasformazioni del Giardino della Valle, nata da un’idea di Carlo Pozzoni e curata da Manuela Moretti, verrà inaugurata giovedì 26 settembre alle ore 19:00 presso lo Studio Corbetta via Rodari, 8, Como; ingresso libero; rinfresco offerto dalla Pasticceria Fuin.
Sarà possibile visitare la collettiva fino al 12 ottobre.
Orari:
da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:30;
il sabato dalle 9:00 alle 12:30.
Ecotrasformazioni
In mostra le opere di venti artisti, tutte liberamente ispirate al “Giardino della Valle” di Cernobbio: è quanto propone “Ecotrasformazioni”, collettiva nata da un’idea di Carlo Pozzoni e curata da Manuela Moretti.
La trasformazione del “Giardino della Valle” da discarica abusiva a orto botanico è opera di Nonna Pupa, come ama farsi chiamare Ida Lonati Frati, un’amabile signora che, infastidita dall’insopportabile aspetto che ogni giorno, per colpa dell’immondizia, assumeva la valle, iniziò a immaginare un luogo del tutto diverso, dove la natura potesse mostrarsi in tutta la sua meravigliosa bellezza, libera dai rifiuti.
Lo stesso desiderio di bellezza e trasformazione di Nonna Pupa ha guidato gli artisti nella realizzazione delle opere esposte in mostra, che si potranno acquistare a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato e il cui intero ricavato andrà a favore
dell’Associazione Il Giardino della Valle, per tenere in vita questo luogo speciale.
L’universo vegetale è al centro di questa collettiva che espone opere di Doriam Battaglia, Fabrizio Bellanca, Pablo Bermudez, Elena Borghi, Marco Brenna, Armen Casnati, Alessio Centemeri, Stefano Chiodaroli, Alberto Colombo, Luigi e Francesco Corbetta, Elena Cristaldi, Andrea Greco, Anaid Manoukian, Fabrizio Musa, Carlo Pozzoni, Pierluigi Ratti, Gianfranco Sergio, Dino Silingardi e Walter Trecchi.
Le opere esposte esprimono il perseguimento non di un ideale canone estetico, ma l’intima fedeltà alla natura, visibile in ogni singola creazione mediante rappresentazioni sia reali che astratte. Ogni artista riesce, partendo dall’oscurità del proprio sentire, a mettere in luce, con diverse prospettive, l’elemento naturale, che si trasforma per dar vita a creazioni uniche, legate insieme dal comune desiderio di mostrare le pieghe più recondite dell’universo vegetale.
Troviamo così opere dove la natura viene illuminata nei suoi lati più oscuri e misteriosi, spesso in relazione con Nonna Pupa, la cui presenza si avverte a volte anche con rimandi espliciti.
Tutte le opere, di dimensioni medio-piccole, sono infatti un implicito omaggio a Nonna Pupa, che con un concreto e disinteressato gesto d’amore nei confronti della natura ha creato un luogo davvero speciale, la cui magia traspare nelle creazioni di ciascun artista.