L'Uomo dal fiore in bocca

Interpreti: Corrado Bega e Miriana Ronchetti

Le opere di Luigi Pirandello , da più di cento anni, raccontano mirabilmente
l’ampio spettro delle debolezze, delle paure, della meschinità dell’animo umano; ma
anche delle sue straordinarie bellezze e capacità di rivincita e di rinascita.

Le opere di Luigi Pirandello , da più di cento anni, raccontano mirabilmente
l’ampio spettro delle debolezze, delle paure, della meschinità dell’animo umano; ma
anche delle sue straordinarie bellezze e capacità di rivincita e di rinascita.
Nello specifico, questo progetto propone un breve, mirato viaggio, all’interno della
vastissima opera del grande autore Nobel  siciliano, in un atto unico di due racconti che, oltre ad essere profondamente poetici, abbracciano temi di straordinaria profondità e sensibilità umana.

Il personaggio parla descrivendo con minuzia il fiore che ha sul labbro: il suo nome è più dolce di una caramella, quasi fosse un fiore; ma è un fiore maligno che gli è spuntato su un labbro e che lo costringe a pochi mesi di vita. Il protagonista non è disperato, non si lascia morire prima del tempo, non vive con angoscia i suoi ultimi giorni e vive la vita guardando la realtà con un’altra mentalità. Da questo momento cambia in modo deciso e repentino il suo comportamento: ogni evento banale e ripetitivo del quotidiano diventa improvvisamente di spaventosa e vitale importanza. Si rende conto che questi momenti saranno gli ultimi che potrà vivere e godere, ed è questa consapevolezza che lo porta ad attaccarsi incondizionatamente ad essi e a giudicarli preziosi quanto importanti.

Ciaula che lavora in miniera e non ha mai visto la luna; infatti uscendo dal ventre della montagna, dove si sentiva confortato ed al sicuro, vedendo la Luna, è come se riscoprisse la vita, che porta con sé un desiderio di Bellezza e voglia di dare un senso alla natura e alla vita stessa