La Fornace Galli è forse l’esempio più rilevante – e certamente il meglio conservato – di archeologia pre-industriale del territorio della Val Sanagra. Lo sfruttamento delle risorse naturali è sempre stata una necessità vitale per gli abitanti della valle, così come la corrente del fiume era la principale fonte di energia.
Le origini sono seicentesche, quando tutta la vita del paese ruotava attorno all’attività produttiva dei mulini; la proprietà era della famiglia Guaita. Nel primo Ottocento passò prima a Gilardi e Colombi, quindi alla famiglia Camozzi, originaria di Como. Nel 1846 lo stesso Camozzi vendette nuovamente la manifattura a Giacomo Guaita, e la famiglia la mantenne per alcuni anni. Qualche anno dopo, nel 1858, il complesso venne acquistato da Francesco Selva, residente a Menaggio ma possidente a Grandola. Nel 1875 la Fornace venne infine acquistata da una famiglia originaria della Val Colla, in Svizzera: i Galli, da cui l’attuale nome.
La fornace era un centro produttivo notevole, e tantissimi edifici delle zone limitrofe – e anche più lontani – sfruttavano i mattoni prodotti in Val Sanagra.
L’attività produttiva terminò in un’epoca relativamente recente: qualche anno dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale, quando lo sviluppo industriale della Penisola – soprattutto quello della vicina Brianza – ha favorito la nascita e la crescita di numerosi competitori dotati di insormontabili vantaggi tecnici e di trasporto.
Recentemente la fornace è stata oggetto di forti restauri che ne hanno in parte modificato l’aspetto; si tratta di lavori intrapresi all’interno di una vasta serie di progetti di rilancio e sviluppo territoriale tra i quali si inserisce anche l’Ecomuseo della Val Sanagra. L’obiettivo è di rendere visitabile e fruibile in senso didattico – esperienziale il rinnovato sito archeologico; l’intenzione dei progettisti, infatti, è stata quella di restaurare, o ricreare quando necessario, i vari segmenti del processo produttivo e le attività ad esso collaterali. Una porzione della casa Galli è stata restaurata e ricomposta con mobili, oggettistica, attrezzi di lavoro, utensili di cucina e vestiario tipici della fine '800 primi '900
Ad oggi l'ingresso è libero, anche se un'offerta è sempre gradita. Per le aperture speciali su richiesta è gradita un'offerta congrua al numero dei partecipanti.
La location viene inoltre affittata per mostre ed eventi. Per queste occasioni e per conoscerne il costo, potete inviare mail a [email protected]