La chiesa di S. Eufemia fu costruita nel XII secolo dopo la distruzione dell’omonima basilica collegiata sull’Isola Comacina. Conserva esternamente i caratteri di epoca romanica e presenta una facciata a capanna con cornice di archetti pensili e due semicolonne centrali che inquadrano il portale di ingresso e un soprastante lacerto di affresco ormai illeggibile.
La chiesa conserva esternamente i caratteri di epoca romanica e presenta una facciata a capanna con cornice di archetti pensili e due semicolonne centrali che inquadrano il portale di ingresso e un soprastante lacerto di affresco ormai illeggibile. Lungo il fianco meridionale si scorgono alcuni tratti di una cornice ad archetti pensili con una fascia soprastante a denti di sega. Sul fianco settentrionale si eleva il campanile scandito da cornici ad archetti pensili.
L’interno è a navata unica con cappelle laterali. A sinistra si apre la cappella del battistero decorata con pregevoli stucchi che rappresentano il Battesimo di Gesù. Segue la cappella di S. Antonio da Padova ornata da stucchi e dipinti. La terza cappella sinistra, dedicata a S. Carlo Borromeo, presenta una ricca decorazione a stucco eseguita nel 1627. Sul lato destro la terza cappella, dedicata alla Madonna, conserva tre statue settecentesche ed è decorata con stucchi realizzati nel 1632. La seconda cappella destra presenta sull’altare un gruppo scultoreo della Crocifissione.
Nel presbiterio si conservano lacerti di affreschi di epoca romanica, due statue lignee di angeli e la lapide funebre del VII secolo del Vescovo Agrippino proveniente dall’Isola Comacina.
L’attuale chiesa parrocchiale fu eretta dopo il 1169 a seguito della distruzione da parte dei comaschi degli edifici presenti sull’Isola Comacina. Il Capitolo d’Isola trasferì il centro religioso della pieve sulla terraferma utilizzando il preesistente oratorio di San Salvatore e probabilmente fra XII e XIII secolo fece eseguire lavori di ampliamento della primitiva costruzione.
La chiesa in epoca romanica era costituita da un’unica navata con un’abside semicircolare ma nel 1326 fu ingrandito il coro con l’aggiunta di un’abside a pianta quadrata.
Nel periodo compreso fra il XVI e il XVIII secolo l’edificio fu ampiamente modificato con l’aggiunta delle cappelle laterali, del battistero e delle sacrestie. Nel 1875 il coro fu ricostruito in forma poligonale su progetto dell’ingegnere Giovanni Viganò di Menaggio.
Fra il 1967 e il 1968 la chiesa fu restaurata dall’architetto Clemente Bernasconi che ripristinò gli elementi del primitivo edificio romanico e fece rimuovere le decorazioni aggiunte in facciata nel 1924.
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