Una passeggiata piacevole e panoramica che porta alla scoperta prima del Sacro Monte di Ossuccio e poi alla nascosta Torre del Soccorso, passando per le vie interne della montagna e concludendo il cammino a Sala Comacina.
Quando si passa in barca o in battello davanti all’Isola Comacina e si rivolge lo sguardo verso il borgo di Ossuccio e Sala Comacina, la vista cade sicuramente su una piccola ma ben visibile Torre che si trova in mezzo al primo tratto di montagna, lontano dal centro dei paesini e dalle altre abitazioni.
Si tratta della Torre del Soccorso o Torre del Barbarossa, un patrimonio del Fondo Ambiente Italiano (FAI), che è aperto al pubblico e visitabile solo in determinate giornate organizzate dalla fondazione.
Tutto l’anno è però possibile compiere l’itinerario a piedi che dal Santuario della Madonna del Soccorso conduce all’ingresso della Torre e prosegue fino a Sala Comacina.
Il sentiero inizia ad Ossuccio, in Tremezzina, dove bisogna seguire l’itinerario che porta al Santuario della Madonna del Soccorso. Si può facilmente parcheggiare l’auto lungo la via Don Giovanni Folci, da dove si possono seguire le diverse tappe del percorso del Sacro Monte con le relative cappelle.
La salita è piuttosto ripida ma adatta a tutti, con un bel panorama sulla destra in cui si possono scattare magnifiche foto.
Proseguiamo lungo il cammino in ciottoli e raggiungiamo infine il Santuario, la nostra importante e significativa prima tappa della gita nella montagna.
Da qui, dopo aver preso un po’ di fiato e dopo esserci goduti il paesaggio, ci portiamo sulla mulattiera per le automobili e scendiamo verso il lago. Se avessimo continuato la salita oltre il Santuario ci saremmo addentrati nel cammino per il Boffalora e la Via dei Monti Lariani.
Subito dopo essere scesi di qualche metro prendiamo la prima stradina verso destra e quindi in direzione Sala Comacina, lasciamo quindi la mulattiera ed entriamo in un sentiero meno battuto e più di montagna rispetto a quello della salita verso il Monte.
Troveremo diversi cartelli indicativi che ci condurranno alla Torre ed anche alcuni esercizi per il percorso vita, ma dobbiamo ben tenere in mente che la nostra direzione è sempre verso Sala lasciando sempre dietro di noi ogni stradina che scende a lago o ad Ossuccio.
Quando gli alberi sono spogli alla nostra sinistra è sempre ben visibile l’Isola Comacina: Ad Agosto e Settembre i colori del lago sono magnifici, mentre in Autunno inoltrato sono i colori delle foglie a fare da padroni al nostro tragitto.
Dopo una serie di discese raggiungiamo un sentiero caratterizzato dalla presenza di numerosi massi e sassolini: proprio in questo tratto troviamo alla nostra sinistra la cinta che delimita l’area della Torre del Soccorso e alla nostra destra una vasta spianata rocciosa dall’apparenza molto friabile.
Siamo così arrivati alla meta principale della nostra escursione, perchè proprio in quel terreno cintato si trova il complesso della Torre: collocato su uno sperone di roccia affacciato sul lago e sulla Zoca de l’Oli, è costituito da due edifici distinti. Vi è la vera e propria torre, un tempo la protagonista nel ruolo difensivo a copertura dell’Isola Comacina, e un separato impianto in pietra di Moltrasio.
Nelle giornate di visita del sito storico è possibile entrare nell’area protetta ed accedere all’interno dell’intero complesso.
La bellezza dell’area boschiva,dall’incanto fiabesco, non è nulla rispetto alla visuale dalle finestre interne della struttura sul Lago di Como e sull’Isola Comacina. Con lo sguardo si può ammirare il borgo di Sala ed Ossuccio dall’alto, oltre che raggiungere con gli occhi il Balbianello, Bellagio, Argegno e le creste dei monti della sponda opposta.
Insomma si tratta quasi di un parco divertimenti per gli amanti delle visuali panoramiche, delle belle foto e anche per tutti coloro che hanno un interesse per il design degli interni, proprio perché, inaspettatamente, la struttura è stata recentemente restaurata ed arredata.
Una volta conclusa la visita proseguiamo il cammino verso Sala Comacina, nostra ultima tappa.
Lungo il tragitto è molto probabile trovare animali al pascolo come capre e pecore, ma talvolta anche cervi e cinghiali. Superata una cascina, inizia una discesa un po’ friabile che si addentra in una vallata che è facilmente superabile grazie alla presenza di un ponte e di un sentiero delimitato da una staccionata.
Sopratutto se ci sono bambini consiglio di prestare molta attenzione in questo tratto poiché con il passare degli anni e con le forti piogge alcune parti della staccionata sono crollate a valle.
Dopo questo punto nella vallata, con poca luce per via della presenza di numerosi alberi, si sbuca in un prato che si affaccia ancora una volta sul lago e si segue il sentierino che poi si unisce ad una mulattiera con staccionata in legno.
Proseguiamo sempre dritti e dopo alcuni sali scendi ci congiungiamo ad un complesso di cascine con vista mozzafiato sulla Tremezzina ed in primis sull’Isola, ed il tutto assume un valore ancora più piacevole per via della quiete e della tranquillità di questa zona isolata e conosciuta da pochi.
Sono molti i punti panoramici sull’Isola Comacina ma la cosa certa è che in tutto questo percorso si possono ammirare le visuali migliori.
Dopo questa rigenerante sosta la strada si congiunge alla mulattiera che conduce all’Alpe di Sala e che noi lasciamo sulla destra perché scendiamo lungo la ripida discesa che ci porta nel borgo di Sala Comacina.
Anche in questo ultimo tratto incrociamo diverse cascine e diversi terreni coltivati, ma a non mancare mai è il Lago e l’Isola Comacina che si trovano di fronte a noi appena alziamo lo sguardo da terra.
Seguiamo sempre il sentiero ed infine, dopo poco più di un oretta di camminata tra storia e natura, sbuchiamo sulla Greenway del Lago di Como nel tratto di Sala Comacina, poco dopo il cimitero del paese.
Possiamo decidere di ritornare seguendo il percorso Greenway oppure un percorso a lago o altrimenti ripercorrendo il nostro sentiero ma questa volta da Sala ad Ossuccio.