Una bella immagine in bianco e nero, scattata intorno al 1910, coglie un istante di vita quotidiana sul lago. Un racconto fotografico ben riuscito, che cattura lo sguardo e l'immaginazione.
La foto colpisce per la qualità dell’immagine: lo scintillio dell’acqua, la nitidezza dei dettagli, la precisione dell’inquadratura, la spontaneità e intimità della scena ritratta. Si intuisce il talento di un bravo fotografo, di cui non conosciamo il nome. Che sia opera di un professionista è assai probabile dal momento che si tratta di una cartolina, databile intorno al 1910, donata da Maria Cristina Antonini alla collezione di foto d’epoca raccolte dalla Biblioteca di Lenno.
Chi sono i due giovani, apparentemente impegnati in una scherzosa schermaglia amorosa? La giovane lavandaia è davvero elegante – scarpe con tacco, bella camicetta a righe e ampio cappello di paglia – e il pescatore, pigramente sdraiato sulla panca di una Lucia tirata in riva, sembra godersi una pausa di riposo in dolce compagnia. A prima vista, un’immagine di vita quotidiana a inizio Novecento.
Lavare i panni in riva al lago apparteneva alla vita quotidiana dell’epoca e la giornata di un pescatore prevedeva certo un momento di piacevole riposo, ma la perfezione della scena e la cura dei dettagli fanno pensare a un’abile messa in scena ben studiata piuttosto che a un istante di vita quotidiana rubato di nascosto da un abile fotografo in agguato. Tra realtà e finzione, l’immagine ci regala un racconto fotografico ben costruito che cattura lo sguardo e solletica l’immaginazione.