Il Festival fortemente voluto dai Maestri Louis Lortie e Paolo Bressan ha portato al Sacro Monte di Ossuccio gli artisti Christiane Karg e Augustin Dumay
È domenica e al Sacro Monte di Ossuccio si tiene il concerto Meditazioni musicali che inaugura LacMus, il Festival Internazionale di Musica, Arti e Accademia del Lago di Como organizzato dall’Associazione musicale e culturale Ars Aeterna.
Che ci crediate o no, il Santuario della Madonna del Soccorso è gremito di persone per il concerto di musica classica con Christiane Karg, soprano, Augustin Dumay, violino, Louis Lortie e Paolo Bressan, piano.
LacMus prende il via con le parole di Don Sergio, custode della Chiesa del Sacro Monte: «Un Festival di musica che inizia dall’alto è un messaggio per tutti. Questo luogo dello spirito pone l’arte nella dimensione corretta. Ars longa vita brevis è la frase che accompagna la rassegna musicale: l’arte è espressione dello spirito, e con l’arte la vita stessa diventa eterna».
Augustin Dumay e Louis Lortie inaugurano la serata con una Sonatine di Schubert seguita dall’Ave Maria interpretata – magistralmente – da Christiane Karg. Che la Karg due giorni prima fosse a cantare ad Amburgo in occasione del G20, sono dettagli. Dopo altre due sonate di Schubert, il Maestro Lortie siede al pianoforte per eseguire Sonetto 47 di Franz Liszt, ispirato all’omonima poesia di Francesco Petrarca: il componimento di Liszt evoca immagini e contenuti tratti dalle parole del poeta. Ma prima che il Maestro inizi l’esecuzione, è proprio Christiane Karg a leggere per intero il sonetto del Petrarca, rimarcando quel bel paese citato nella prima strofa:
Benedetto sia il giorno e’l mese e l’anno / E la stagione e’l tempo, e l’ora e’l punto / E’l bel paese e’l loco ov’io fui giunto / Da due begli occhi che legato m’hanno;
La scaletta di Meditazioni musicali, passando da Franz Schubert, Wolfgang Rihm, Richard Strauss, Edward Elgar, Felix Mendelssohn, Franz Liszt e Johannes Brahms, è costruita a regola d’arte. L’alternarsi degli artisti tiene viva l’attenzione e stimola il confronto con il pubblico, che risponde alle esibizioni con calorosi applausi. Un pubblico tanto numeroso quanto vario: si passa dagli appassionati del genere a chi si avvicina per la prima volta alla musica classica.
LacMus si dimostra capace di creare una relazione fra luoghi, arte, popolazione locale e turismo culturale: sono le basi di un Festival che affonda le radici nel territorio per proiettarsi in una rete dal respiro internazionale.