Villa Carlotta ha aperto al pubblico nel 2017 il Belvedere Panoramico, un’area della sua proprietà che apparteneva alla cosiddetta Tenuta Sommariva, dal nome del proprietario che la creò nel primo Ottocento. Una tenuta agricola formata da una trentina di poderi e terrazzamenti allora coltivati in parte a olivi e viti, in parte a gelsi per l’allevamento dei bachi da seta e, nella parte più alta e fresca, a castagni.
Il primo di questi appezzamenti agricoli, definito nel catasto teresiano come Podere Bovaglio, è stato ripristinato nella sua destinazione ad oliveto ed è oggi visitabile seguendo un sentiero che parte dal lato destro della Villa, lungo il muro delle camelie.
Il visitatore viene guidato attraverso l’oliveto, un centinaio di nuove piante che crescono accanto agli ulivi secolari superstiti, fino al Belvedere panoramico in cima alla collina, da cui si gode una splendida vista che spazia da Bellagio, con villa Melzi e villa Trivulzio in primo piano e il monte San Primo che degrada dolcemente verso il centro abitato, al Dosso di Lavedo sulla destra e a Varenna e al monte Resegone sulla sinistra, con la Grigna e la Grignetta in lontanaza.
Un angolo bucolico e rilassante, dove per un attimo si dimentica la sontuosità della Villa, le sue preziose opere d’arte e l’ampio giardino botanico, per ritrovarsi immersi nell’atmosfera tipica delle aree di bassa montagna, con i casolari circondati dal prato e dagli ulivi. Uno di questi casolari, denominato Prà di Oc, è stato completamente ristrutturato e ospita oggi esposizioni temporanee e un angolo di degustazione dell’olio di produzione lariana.
Il ripristino del Podere Bovaglio è avvenuto nell’ambito di un accordo avviato nella primavera del 2012 tra l’Ente Villa Carlotta e l’Associazione Nazionale Alpini, Sezione di Como, che con l’Operazione Villa Carlotta, affida ai gruppi di alpini della zona “Lago e Valli”, il recupero del podere e del rustico “Pra di Oc”.
A questa attività di recupero si è sovrapposto il programma di valorizzazione delle specificità genetiche dell’olivo del Lago di Como, promosso dalla Comunità Montana Lario Orientale-Valle San Martino e dall’Associazione Interprovinciale Produttori Olicoli Lombardi (AIPOL), e realizzata dall’Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Miditerraneo (ISAFOM), sezione olivocoltura di Perugia.
La specificità del nostro olio è influenzata da una parte dai fattori ambientali, quali la mitezza del clima dovuta alle caratteristiche termodinamiche del lago, la ridotta radiazione luminosa, anche nei mesi estivi, dovuta alla vicinanza dei rilievi montuosi e la sensibile escursione termica che si verifica nel periodo autunnale che precede la raccolta delle olive, dall’altra è legata al patrimonio genetico storico degli olivi che da millenni crescono lungo le sponde del lago.
Dall’insieme di questi fattori ne deriva un olio unico nel suo genere, caratterizzato da un colore “verde-giallo” e da un profumo “fruttato medio-leggero”, ricco di aromi gradevoli e perfettamente equilibrato nell’amaro e nel piccante.
Per maggiori informazioni sull’olio del Lago di Como, la sua storia, le ricerche scientifiche condotte negli ultimi anni e le ricette che ne esaltano il sapore, vi invitiamo a leggere il libro “Olivi del Lago di Como” di Francesco Soletti, 2017, New Press Edizioni, in vendita anche presso Villa Carlotta.