È stata inaugurata nella Chiesa di S. Marta a Varenna la mostra "In treno con Teresio Olivelli", che resterà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 dal 2 al 12 ottobre.
Una mostra necessaria, una mostra per ricordare il sacrificio di Teresio ma anche di tutti gli altri internati, persone oltre ai numeri ed ai nomi. Perché le atrocità dei lager non si ripetano.
In treno con Teresio
I deportati del trasporto 81
Bolzano-Flossenbürg 5-7 settembre 1944
Una mostra, realizzata da Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini per l’ANED di Pavia, ricostruisce le vicende dei 432 deportati del “trasporto 81”, il lungo convoglio di carri merci stipati di prigionieri partito da Bolzano il 5 settembre 1944 e arrivato due giorni dopo al lager di Flossenbürg in Alta Baviera. Tra di loro spicca la figura di Teresio Olivelli, esponente di area cattolica che è stato ricordato praticamente da tutti i superstiti, come esempio di difesa della propria e altrui umanità nel lager.
La mostra ricostruisce la biografia dei deportati attraverso una pluralità di fonti (comprese quelle prodotte dai deportati stessi) non trascurando il ruolo culturale e letterario della memorialistica, vista come contributo storico alla conoscenza del vissuto nel lager.
Raramente è stato indagato un singolo trasporto di deportati; lo studio ha preso le mosse dall’elenco stilato dalle SS dei deportati arrivati con quel convoglio entrati nel campo il 7 settembre 1944.
La mostra vuole valorizzare la deportazione politica dall’Italia, spesso poco considerata.
Ci si è avvalsi di documenti concessi dal Memoriale del campo di Flossenbürg, numerosi i testi appartenenti alla memorialistica, intrecciati con carte provenienti da archivi degli Istituti per la Storia del Movimento di Liberazione, dell’ANED, della Fondazione Memoria della Deportazione, di Archivi di stato, dei Notiziari delle GNR, del Centro Ricerche della Croce Rossa Internazionale di Arolsen e di archivi presenti nei diversi luoghi di arresto (Museo del Risorgimento di Milano, Archivio della città di Bolzano).
Integrano i documenti scritti i disegni degli stessi deportati a Flossenbürg, con una comunicazione visiva di forte impatto emotivo. In particolare sono presenti numerose opere concesse da Vittore Bocchetta, uno degli ultimi sopravvissuti del trasporto 81.