Il Complesso di Villa Meier è il risultato di un ampio e progressivo progetto di ristrutturazione, ad opera dell’architetto Pietro Lingeri, originario di Tremezzo, uno dei principali protagonisti del Razionalismo Lariano, che non solo intervenne sulla preesistente villa padronale ma riconfigurò il parco aggiungendo nuovi fabbricati.
Attualmente è possibile visitare solo una parte dell’originaria proprietà Meier. Sono infatti aperte al pubblico l’area del giardino a lago, che costituisce il parco civico Teresio Olivelli in cui si trovano la Scalinata Monumentale e la Tarocchiera Settecentesca, e l’area di giardino a monte, di proprietà della parrocchia, in cui sono inserite Villa Ortensia, il Canile a pianta circolare, il Campo da Tennis con il Chiosco, e la Quinta scenografica con belvedere. Restano invece all’interno di proprietà private il Villino, la Serra e la Casa del custode.
Roberto Meier, commerciante zurighese trasferitosi a Milano, aveva acquistato nel 1918 una vasta proprietà in prossimità del lago che comprendeva un giardino e alcuni fabbricati, all’epoca sotto sequestro del Genio Militare e quindi adibiti ad uso militare, fra i quali villa Ortensia, edificata nella seconda metà del XIX secolo per gli avvocati Emilio e Pompeo Ferrario.
A seguito di un incendio verificatosi nel 1919 Lingeri intervenne sulla villa occupandosi dell’arredo, del rifacimento di alcuni locali interni, fra cui il soggiorno e la cucina, e della modifica del corpo scala e della copertura. L’architetto inoltre trasformò in casa del custode l’edificio della rimessa per auto e carrozze, aggiungendo due scale simmetriche esterne, e rifece la serra esistente con l’aggiunta delle limonaie.
Infine intervenne sul villino, destinato ad un utilizzo saltuario, innestando un corpo terminale semicilindrico e riconfigurando il disegno complessivo con l’aggiunta di eleganti motivi déco come la nicchia con fontana collocata al primo piano al centro della facciata.
In occasione di successivi ampliamenti della proprietà, dapprima nel 1924 con l’acquisizione di Villa Eletta con una porzione di giardino verso lago e in seguito nel 1928 con l’acquisto del collegio Peduzzi, Lingeri fu nuovamente chiamato dai Meier per progettare nuovi interventi all’interno del complesso. A partire dal 1925, dopo la demolizione di villa Eletta, l’architetto realizzò l’arredo del giardino a lago seguendo le precise richieste dei proprietari:
conservò l’edificio ottagonale dell’antica tarocchiera settecentesca, nella quale fece realizzare alcune decorazioni dal pittore Cristoforo De Amicis, ed edificò i nuovi accessi e i muri di recinzione del giardino collegato alla villa mediante una scalinata scenografica in stile neobarocco e un sovrappasso per superare la strada Regina.
In seguito alla demolizione del collegio intervenne nell’area a monte del parco progettando, in corrispondenza del campo da tennis, una imponente quinta scenografica in stile neorinascimentale realizzata per occultare il dislivello con la retrostante strada comunale. Al centro della quinta Lingeri realizzò un ninfeo con un’ampia nicchia absidata affiancata da colonne binate incassate, secondo un disegno ispirato a modelli michelangioleschi, e da due rampe di scale simmetriche per collegare il soprastante belvedere. Inoltre l’architetto aggiunse accanto al campo da tennis un piccolo chiosco arricchito da decorazioni realizzate da Cristoforo De Amicis con motivi ispirati alla vendemmia e realizzò un piccolo canile a pianta circolare.