Un quadro del 1839-40 offre una reinterpretazione poetica del paesaggio della Tremezzina.
Questa romantica visione arcadica è del 1839-40, s’intitola Isola San Giovanni e fa parte della collezione del Peabody Essex Museum di Salem, nel Massachusetts. Sophia Peabody, a cui si deve il quadro, non ha avuto in realtà l’occasione di visitare il lago, ma ha trovato ispirazione in una delle tante stampe che decoravano allora i libri di viaggio in Italia.
Nella sua reinterpretazione fantastica l’artista aggiunge al consueto paesaggio un elemento che a quei luoghi non appartiene: di fronte all’isola ritrae un tempio, circondato dal verde e dai boschi. Sull’isola Comacina e nei dintorni non mancano i resti romani, ma la presenza di un tempio sulle rive del lago è un’aggiunta personale, frutto dell’immaginazione dell’artista, che dà alla sua visione un tocco idilliaco di eleganza classicheggiante.
Sophia Peabody è in quegli anni una promettente pittrice – una delle prime donne americane a misurarsi con la pittura – e si è da poco fidanzata con lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne, l’autore del romanzo La lettera scarlatta. Forse, nella coppia che è ritratta a sinistra in primo piano mentre attraversa un ponte, si può riconoscere una visione idealizzata dei due fidanzati. Il Peabody Essex Museum di Salem nel Massachusetts ospita un altro dipinto di Sophia, realizzato nello stesso periodo e ispirato ai paesaggi del lago: Villa Menaggio, Lago di Como (1839-40).
Eppure, la carriera d’artista di Sophia non andrà oltre. Con la nascita del primo figlio, i doveri familiari hanno la meglio e Sophia abbandona la pittura, tanto che è ormai menzionata come moglie di Nathaniel Hawthorne invece d’essere ricordata per le sue doti d’artista.
Clicca qui per visitare la pagina del sito di Peabody Essex Museum dove si possono leggere alcuni dati relativi ai dipinti.