Stupendo esempio dell'arte Romanico-Lombarda (XII sec.) costruita tra il 1075 e il 1125 dai Maestri Comacini.
All'interno mosaici del primo '900, ricco altare della fine del '500, la "Deposizione di Cristo" ad opera della scuola del Perugino, il Crocefisso arcaico del XII sec., il trittico del Foppa (1432), il "Cristo deposto" statua in legno policromo della scuola Spagnolo-Barocca.
L’origine romanica della chiesa di San Giacomo è testimoniata dal suo aspetto esterno che, nonostante sia in parte un rifacimento novecentesco, rispecchia le caratteristiche dell’architettura romanica comasca.
La facciata a salienti, in pietra grigia come il resto della costruzione, svela solo in parte la divisione interna in tre navate: solo due, infatti, sono le parti visibili, mentre la terza è celata dal possente campanile cinquecentesco che si erge sulla sinistra, in posizione più avanzata rispetto al resto della struttura.
Spostandosi nella zona retrostante si possono notare le tre absidi (quella maggiore e le due laterali) decorate da archetti pensili: quelle laterali mantengono ancora porzioni originali.
Appena entrati nell’edificio si può notare sulla destra della controfacciata una tela raffigurante la Sacra Famiglia.
Lungo la parete della navata destra sono appese alcune tele raffiguranti Santi e l’Educazione della Vergine. All’altezza della seconda campata è collocato, sopra l’altare, un trittico con la Madonna in trono con Bambino e i santi Rocco e Sebastiano, copia di un’opera di Vincenzo Foppa. Proseguendo si trova una tela con l’Immacolata, opera attribuita ai fratelli pittori Recchi.
La cappella sommitale è decorata nel catino absidale da un mosaico di fattura recente che rappresenta Sant’Antonio da Padova. Altri mosaici coevi ornano l’abside maggiore (Martirio di san Giacomo), caratterizzato dalla presenza dell’altare in legno dorato opera dello scultore Domenico Pini, e quella di sinistra (Sant’Orsola e compagne). L’area presbiterale è contraddistinta inoltre da un Crocifisso ligneo sull’arco di accesso e dall’ambone situato ai piedi della scalinata: esso fu realizzato nel 1907 assemblando sculture di epoca romanica (Simboli degli Evangelisti) ritrovate nel campanile ed appartenenti, probabilmente, all’ambone originario.
Procedendo lungo la navata sinistra, dal presbiterio verso la controfacciata, si incontrano:
una tela raffigurante una Madonna nera con i santi Giovanni Battista, Giacomo, Francesco, Girolamo;
la pala dell’altare laterale;
una Deposizione di scuola del Perugino, sotto la quale è posta una statua seicentesca del Cristo morto;
la Sacra Famiglia, recentemente attribuita ad Orsola Caccia (figlia del Moncalvo), una Croce medievale in pietra (X/XII secolo) e la tela del Martirio di san Giacomo di Argonio Aragonio (1607);
nei pressi dell’ingresso è collocato il Battistero, con mosaico di fattura recente, il cui soggetto riprende il Battesimo di Cristo realizzato dal Bergognone per la basilica di San Giovanni Battista a Melegnano.
Fonte: C. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo Lariano, Varese, 2011
La chiesa attuale è frutto di modifiche e rimaneggiamenti che si susseguirono nel corso dei secoli. La primitiva struttura venne edificata tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del XII. Durante il Seicento, San Giacomo divenne una parrocchia autonoma rispetto a quella di San Giovanni: proprio in quella occasione si attuarono alcuni rifacimenti che alterarono fortemente l’interno.
Solo all’inizio del Novecento, un intervento di restauro cercò di riportare la chiesa al suo aspetto originario, eliminando le aggiunte successive.
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